“Prince aveva l’AIDS, si preparava a morire”. L’ultimo segreto della rockstar scomparsa

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di Redazione

Il cantante Prince, scomparso qualche giorno fa all’età di cinquantasette anni, avrebbe avuto l’AIDS. Lo rivela una fonte “prestigiosa” dell’ambiente discografico americano al National Enquirer, che con questa notizia ha lasciato sgomenti – ma fino a che punto? – i fan di tutto il mondo del “Folletto” di Minneapolis.

«I dottori gli avevano detto che il suo emocromo era insolitamente basso e che la sua temperatura corporea era scesa pericolosamente – dice l’informatore al settimanale newyorkese – Era totalmente carente di ferro ed era spesso debolissimo e disorientato. Mangiava raramente e non riusciva a trattenere il cibo». Indizi che portano, tristemente, alle conclusioni che sappiamo: il genio del rock avrebbe sofferto del male delle rockstar, cui abbinava secondo lo stereotipo l’uso di sostanze stupefacenti che sarebbero state anche trovate nella sua residenza al momento della morte. Quando gli stereotipi diventano veri si risolvono così: precipitano in sé stessi e non c’è modo, guardando dall’esterno, di comprenderne il dramma intimo, chimico, immunodeficiente. Prince «si preparava a morire, aveva l’AIDS», e il saluto a questa terra resterà legato, potenza dei media, non solo a “Purple Rain” ma pure a questo personalissimo, misterioso dramma

«La sua sieropositività, diagnosticata nel 1990, era diventata Aids conclamato verso la fine dello scorso anno – commentano i giornali la notizia – Ma la star aveva rifiutato il trattamento perché convinto che Dio lo avrebbe guarito. Persone a lui vicine hanno dichiarato che la causa della morte sarebbe un’influenza, rivelatasi fatale probabilmente per il suo sistema immunitario decimato dall’Aids». Come per ogni morte di cantante i misteri però si accavallano: quella telefonata ai soccorsi, quei farmaci a base di oppiacei trovati in casa. La verità la sapeva lui: a noi tocca solo di dire, come ogni volta, parce sepulto.