Che cosa sia successo l’altra sera al Maurizio Costanzo Show con il ritorno in tv di Fabrizio Corona non lo sappiamo. Non lo abbiamo visto. Ma alcune considerazioni tangenziali sulla trasmissione quelle sì, possiamo farle. La prima: Corona sta iniziando ad uscire da una serie di vicende giudiziarie (torbide alquanto) che l’hanno portato in carcere. Per le sue sofferenze in gattabuia si sono mobilitati tutti, dalla mamma che è sempre la mamma a Travaglio che è sempre un travaglio. Lui in qualche modo se la cava, esce a certe condizioni, e che fa? Ritorna alla stessa vita che faceva prima. Serate, griffe, televisione. Moda, movida e madness. Siccome è abbastanza giovane e non è scemo, ci saremmo augurati che il ragazzo trovasse un suo posto discreto nel mondo, ma forse non è proprio cosa sua. Speriamo che il ritrovato protagonismo non degradi a nuovi guai, che se la cavi in quel mondo bestiale e appunto matto che è il jet set, nel quale è nato e cresciuto e che l’ha catturato. La seconda considerazione attiene al destino dello show di Costanzo: il giornalista – che avrebbe tutte le ragioni per starsene buono a casa sua, con cinquant’anni di carriera e un attentato mafioso sventato alle spalle – è tornato anche lui in tv con la sua migliore creatura e ascolti non poi così malaccio. Ma perché? Perché, se guardandoci alle spalle troviamo gli Uno contro tutti con la buonanimaccia di Carmelo Bene, siamo oggi costretti a guardare quelli con Fabrizio Corona? O con Sgarbi e il figlio di Sgarbi? O con Alba Parietti e la questione morale dentro Alba Parietti? Se il trash è stato qualcosa – ed è stato tanto, anche divertente, anche pop, quasi colto – non si sente la necessità di aggiungerne dell’altro. C’è una storiografia televisiva consolidata da non disperdere. Anche perché il meglio, ammoniva sempre il Carmelo omonimo, è nemico del Bene. Maurizio molla tutto e va’ a casa.