Silvio, Matteo e Beppe. La politica dei sondaggi e dello sfascio – di Andrea Di Bella

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Consiglio la lettura delle successive righe ad elettori, simpatizzanti, sostenitori del centrodestra politico e/o simili. Al resto, non me ne vogliate, cambiate contenuto. Lo dico perchè le analisi istituzionali, le visioni politiche contestualizzate dentro una precisa area rischiano di stancare ai meno orientati. Meno orientati come chi osserva il quadro in questi giorni, in queste ultime ore, e lo vede frastagliato e compromesso all’inverosimile. A partire dal riservatissimo sondaggio di cui in pochi sono a conoscenza, che offre uno spaccato desolante. Contrariamente alle rilevazioni pure lusinghiere di Alessandra Ghisleri (la sondaggista preferita da Silvio Berlusconi) o di Ipsos ed Ipr Marketing, che danno il partito del Cavaliere orientativamente al 20/21%, la situazione pare essere invece un’altra. Si tratterebbe di un disastroso 16%, forse anche meno. Questo significa che l’ex Pdl, solo nelle ultime settimane, avrebbe perso nel vento qualcosa come centinaia di migliaia di voti appresso alle vicende giudiziarie del leader, alle questioni interne di partito tra Giovanni Tori, Raffaele Fitto, la Pascale, Dudù e tutto il resto. Il Pd sarebbe in verità alla pari con il M5S di Grillo, che starebbe per sfiorare il 30% dei consensi. Immaginiamo un po’ cosa significherebbe una cosa del genere, all’indomani del voto europeo. Figgi fuggi generale, con un Berlusconi politicamente azzoppato e umanamente distrutto dalla condanna che il prossimo 10 Aprile gli verrà inflitta dal Tribunale di Sorveglianza di Milano concernente il caso diritti tv Mediaset.

Berlusconi al solito non molla, resta attaccato al trono di Forza Italia, con una corte di mangiapane a tradimento che non hanno né aiutato né rafforzato le posizioni politiche del leader. Anzi, le hanno stirate come un elastico da una parte e dall’altra. Un uomo dietro il quale tutti si nascondono. Il nome “Berlusconi” pure nel simbolo, forse una debolezza dato che è incandidabile e gli elettori lo sanno. Berlusconi sul simbolo è solo la marca di un gelato che nessuno avrà la possibilità di gustare. Berlusconi alle elezioni europee è sempre stato candidato, ed ha preso almeno 500/600mila voti in ogni circoscrizione ove fosse presente in lista. La sua mancanza sarà un peso enorme per un partito che sembra correre ancora dietro alle fidanzate. Non è questa l’idea di partito che immaginano giovani e meno giovani intenzionati ad intraprendere percorsi programmatici e politici nei territori di nord e sud.

C’è Alfano che mostra anche lui tutta la sua debolezza, tanto da apparentarsi armi e bagagli con Pierferdinando Casini, costituendo un simbolo che è un orrore della comunicazione e perfino della grafica. Lo scudocrociato ritorna, il cognome di Angelino spadroneggia dentro il logo. Lo sbarramento del 4% è una montagna enorme. Il Pd copia il simbolo di Forza Italia delle europee del 2002: Berlusconi mise “Ppe” nell’allora simbolo, la sigla dei Popolari europei. Oggi Renzi rinuncia a mettere il proprio nome in bella vista, ed inserisce l’acronico di Partito Socialista Europeo “Pse”. Cosa fa Renzi? Boccheggia, perchè pur avendo dalla sua i sorrisetti (finti) di Obama e le pacche sulle spalle (finte) di Angela Merkel, il nostro presidente del consiglio convive con una certezza che è una spada di damocle sulla testa: senza i voti di Berlusconi in Parlamento, addio grandi riforme istituzionali. E senza grandi riforme istituzionali, addio tutto. E non lo dico io, lo dice proprio lui. Più e più volte, infatti, ha dichiarato che se non riuscirà a portare a compimento riforma elettorale, del Senato e del Titolo V della Costituzione, lascerà la politica. Non il governo, ma proprio la politica. Capite bene che con una promessa del genere già più volte replicata in tv, non è possibile cedere di un millimetro. Che fare quindi se Berlusconi perderà quasi del tutto la sua agibilità politica il tempo necessario di scontare i suoi dieci mesi di condanna? E’ qui che entra in gioco Napolitano. Nei giorni scorsi un vertice al Quirinale tra il Cavaliere e il Presidente, per la verità neanche troppo pubblicizzato da web e tv. Dopo l’incontro, bocche cucite in Forza Italia. Tema dell’incontro: le riforme e il ruolo del partito. Fandonie. Tema (vero) dell’incontro: le riforme e il ruolo di Berlusconi (e non del partito). Si, perchè senza Berlusconi in campo Matteo Renzi il sostegno di Forza Italia in Parlamento per i doppi passaggi alla Camera e al Senato se li sogna. Sensazione di molti, quindi, è che Berlusconi stia tenendo di proposito un profilo rasoterra, imponendo una linea responsabile a tutti dentro il suo movimento, proprio in vista del 10 aprile, giorno in cui come detto il tribunale deciderà cosa fare. All’indomani dell’esecutività della pena a Berlusconi (ed è stato questo il tema dell’incontro con Napolitano), lo stesso Cavaliere potrebbe addirittura ricevere una grazia motu proprio, un provvedimento eccezionale che garantirebbe anzitutto a Silvio Berlusconi la presenza sulle scene in vista del voto europeo, azione presidenziale che automaticamente rinsalderebbe i ranghi dell’elettorato moderato attorno al suo leader storico.

In tutto questo, Renzi gioca un ruolo eccezionale. Dopo aver fatto il presumibile pieno di voti il 25 maggio, e nel caso Berlusconi venga punito alla reclusione domiciliare o ai servizi sociali, quindi con un centrodestra azzoppato, il presidente del consiglio non eletto preferirà quasi certamente andare al voto politico anticipato, per ottenere finalmente la legittimazione popolare che gli serve per essere veramente forte in sede istituzionale ed europea. Piccolo problema: Beppe Grillo. Se Renzi deciderà di andare al voto prima di aver compiuto le riforme promesse ogni giorno da più di un mese su tv e giornali, la campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle sarebbe già scritta e vincente. Renzi avrebbe così consegnato il Paese ad una manica di dilettanti allo sbaraglio come i grillini. Attenzione alle fughe in avanti, quindi. Unica possibilità di vittoria per il centrodestra senza Silvio: Marina Berlusconi.

andreadibella.dibella@gmail.com – https://www.facebook.com/andreadibellaweb

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