Paternò, l’intervista a Nino Naso: “Lavoro ad un progetto alternativo al sindaco Mauro Mangano”

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Naso, perché dopo diverso tempo di silenzio è entrato così a gamba tesa nel dibattito politico riguardante l’addizionale IRPEF a Paternò?
Intervenni già un anno fa nel momento in cui Mangano ci fece perdere di fatto il finanziamento di 930.000 euro destinato alla chiesa della nostra Patrona, Santa Barbara. Un finanziamento già assegnato e, ci tengo a sottolinearlo, pronto per essere liquidato dalla Regione Siciliana. Un finanziamento da me fortemente voluto e che lungi dai proclami della campagna elettorale, nonostante la mia mancata elezione, ho comunque fatto in modo potesse arrivare da Palermo. Paradossalmente Mangano, per superficialità o per incapacità, è riuscito a farlo perdere. Mi sono arrabbiato tantissime volte a causa dell’operato di questo sindaco, ma con la questione dell’addizionale IRPEF il sentimento della rabbia si è trasformato in pura indignazione. Non è giusto far pagare ad una città che è già prostrata e sofferente le mancanze di una giunta e di un sindaco incapaci e inconcludenti. Non bastava avere aumentato l’IMU con l’aliquota più alta d’Italia, adesso dietro ad una assurda bugia di un dissesto finanziario (da premettere che mai il dissesto si può dichiarare nel bilancio di previsione), è stata imposta ai poveri cittadini questa iniqua tassa. A questo proposito inviai una mia missiva a tutti i consiglieri comunali a ridosso della votazione di inizio Ottobre, invitandoli d esprimersi sfavorevolmente all’aumento dell’addizionale comunale sull’IRPEF e avvisandoli che il cosiddetto dissesto era solo un grande inganno. Purtroppo è storia, la delibera è passata per un voto solo. Una vergogna.

Perché non intervenire prima?
Perché amo troppo questa città, tanto che al ballottaggio nel 2012 feci una scelta d’amore e di coerenza nei confronti di questa Città, non avendo fatto alcun apparentamento, affinché il Sindaco vincente potesse avvalersi di una maggioranza solida e stabile in Consiglio e potere così amministrare seriamente e fattivamente. Ho dimostrato, in tal modo ancora una volta, di non essere attaccato alla poltrona e di essere contrario a qualsiasi inciucio. Quindi ho dato il tempo necessario a Mangano di organizzarsi per amministrare, anche se fin dall’inizio del suo mandato ho notato che tutto scricchiolava vistosamente.

Sull’Irpef pensa di sarebbe potuto fare diversamente?
Certamente. Un Sindaco attento avrebbe dovuto controllare le entrate e le uscite da gennaio ad oggi, ma parliamo di aria fritta. Come ho già detto i soldi ci sono, il resto è un grande bluff testimoniato e confermato dal parere dei revisori conti, il più autorevole organo di controllo della contabilità del Comune e per giunta espressione diretta dalla maggioranza proprio del sindaco Mangano. Per questo motivo tale parere assume uno spessore maggiore.

Quali responsabilità precise crede abbia avuto ed abbia il sindaco?
Innanzitutto quello di avere giocato inventandosi un dissesto inesistente. Troppo facile fare soldi sulle spalle dei cittadini. I soldi si vanno a ricercare sia con un’oculata gestione delle entrate e delle uscite – cosa che nel nostro comune non avviene – e con i finanziamenti pubblici. Mi si creda quando dico che le possibilità sono diverse (POR, PON, PIT ed altro ancora). Basta avere volontà, competenze e sapersi relazionare con i vari enti (Regione, Stato, Europa) e trovare i giusti canali.

Cosa accadrà adesso?
Il Consiglio Comunale ha il dovere morale di eliminare immediatamente questa ignobile tassa, perché è un’ulteriore violenza nei confronti dei nostri cittadini. Personalmente andrò in Consiglio ed inviterò tutti i cittadini a presenziare – devo dire che in tal senso già tanti mi hanno già contattato – perché ormai non ci fidiamo più e vogliamo guardare in faccia chi avrà il coraggio di votare contro l’annullamento di questa tassa.

Andiamo alla politica. Lei si è preso del tempo per ripensare al suo ruolo nella città. Quali sono adesso i progetti in cantiere?
Il mio ruolo non è mai cambiato, ed anche se non siedo né in Consiglio né in Giunta, continuo con molta umiltà ad essere riferimento di molti cittadini paternesi, cercando quando possibile di essere sempre presente e disponibile. Credo lo dimostrino i fatti: ci sono sempre stato e sempre ci sarò nei momenti più importanti e determinanti per la comunità paternese. Ho tanti progetti in cantiere, tutti per il bene della mia Città.

Come giudica le recenti prese di posizione di alcuni consiglieri comunali appartenenti all’opposizione che intendono “federare”?
L’opposizione in Consiglio ha il dovere di essere una opposizione prima di ogni cosa unita. Ed ora più che mai, mettendo da parte personalismi e remore, lavorare seriamente tutti insieme e compatti a garanzia della città e del suo interesse generale. I consiglieri per questo sono stati votati, questa è la priorità. Per il resto: che ben vengano le federazioni o altro ancora, se possono servire al bene comune.

Quali alternative politiche e quali i migliori interlocutori?
E’ chiaro che l’amministrazione Mangano presentatasi come cambiamento è giunta al capolinea. La vera alternative è il Popolo. Nessuna segreteria politica può calare dall’alto il futuro leader e futuro primo cittadino. I miei interlocutori sono i cittadini, le piazze, le strade, i vicoli, i quartieri a partire dalle periferie fino centro storico. E’ qui che io incontro i miei concittadini dove raccolgo le loro istanze, le loro esigenze e soprattutto le loro sofferenze inascoltate.

Quale sarà il suo passaggio politico successivo?
Lavorare con chi ha a cuore il bene di questa città, costruendo un progetto alternativo all’esperienza Mangano che sia un progetto di tutta la città coinvolgendo associazioni, operai, professionisti, artigiani, donne e uomini di buona volontà, giovani e meno giovani, possano costruire ciascuno con le proprie capacità il futuro della nostra amata e martoriata Paternò.

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