“Mentre mancano appena novanta giorni alla scadenza, soltanto tre Comuni su 390 in Sicilia hanno deliberato sui nuovi Liberi Consorzi. E’ la conferma dell’assoluta indifferenza che accompagna la cosiddetta riforma delle Province voluta dal governo Crocetta nel marzo scorso e della sua concreta difficoltà applicativa.” Lo dichiara Nello Musumeci, a commento del Disegno di legge appena presentato all’Ars, assieme ai colleghi di Gruppo Gino Ioppolo e Santi Formica, che modifica nella sua struttura la legge n.8 del 24 marzo 2014, istitutiva dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane.
Il ddl prevede alcune norme che salvaguardano le funzioni storiche degli enti cercando di evitare lo smembramento del territorio e lo smantellamento degli assetti amministrativi a cui si andrebbe inevitabilmente incontro per via dei tanti difetti che presenta la norma, approvata troppo frettolosamente dall’ Ars: all’art. 1 si impegna il Governo della Regione a presentare all’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge che individua i territori dei liberi Consorzi e delle Città metropolitane, prevedendo le eventuali modifiche territoriali conseguenti all’applicazione di quanto previsto dall’articolo 9 per il distacco dei Comuni dalle Città metropolitane”. Resterebbero in pratica nove i liberi consorzi, tanti quante sono le attuali province, evitando così lo smantellamento degli assetti amministrativi e lo smembramento di territori omogenei sul piano delle identità e affinità socio economiche.
Un’altra importante modifica contenuta nel testo quella che prevede la soppressione dell’elezione indiretta del presidente dei Consorzi. Così all’art. 4 “Il Presidente del libero Consorzio è eletto a suffragio universale e diretto. E’ proclamato eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi. Nel caso che nessun candidato abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, si procede a ballottaggio, da tenersi la seconda domenica successiva, tra i due candidati che abbiano ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità prevale il candidato più anziano di età.” L’elezione diretta e a suffragio universale del Presidente consente a nostro avviso che lo svolgimento della funzione possa essere caratterizzata da maggiore democrazia, autorevolezza e indipendenza, rispetto ai condizionamenti partitocratici e da una maggiore rappresentatività degli interessi collettivi di un’area vasta.
Nel ddl si prevedono inoltre due liberi consorzi per la provincia di Catania, il primo dai territori dei Comuni a nord della città, il secondo dai territori dei rimanenti Comuni a sud della stessa, ferma restando al costituzione della Città metropolitana di Catania.
Resapubblica