I partiti, dal Pd a Forza Italia, passando per Lega Nord e Ncd hanno vissuto quattro giorni di fuoco per trovare un accordo e una convergenza per il nome del Capo dello Stato. I consensi di questi giorni rilevati dagli istituti di ricerca devono fare i conti con la percezione da parte degli elettori delle mosse dei partiti sulla lotta per il Quirinale. Matteo Renzi e il Pd da questo braccio di ferro interno alla maggioranza, soprattutto con Ncd e gli alfaniani escono, guardano i dati più deboli.
Secondo le rilevazione di Swg per affaritaliani, rilanciate anche da IlGiornale, si registra una leggera flessione per il Partito Democratico che dal 38 per cento passa al 37,8 in sette giorni. Insomma l’imposizione del nome Mattarella al Pd e soprattutto agli alleati di governo ha fatto perdere qualche consenso al partito del premier. Mattarella (che altre rilevazioni avevano fotografato come “sconociuto a un italiano su due”) viene percepito come una “scelta” voluta dal premier e non come un nome condiviso da tutte le forze politiche. A pagare nei consensi per colpa della “questione Quirinale” è anche il Movimento Cinque Stelle che lascia per strada un punto percentuale crollando al 17, 8 per cento. Anche questa volta, di fatto, i grillini non hanno toccato palla durante la partita per il Colle, quei voti per Imposimato e il silenzio sul nome di Mattarella non hanno convinto gli elettori che probabilmente cominciano a stufarsi della politica del “no” pentastellata. Sul podio si piazza Forza Italia che esce rafforzata dal week end quirinalizio e raggiunge il 16,1 per cento facendo registrare un incremento di 1,1 per cento in sette giorni ponendosi nettamente davanti alla Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio infatti raccoglie il 12, 1 per cento dei consensi crescendo dello 0,6 per cento. E’ notte fonda invece per Ncd di Angelino Alfano che dal 4,3 per cento passa al 3,8. Lieve flessione invece per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che passa dal 3,2 per cento al 3,1. Infine Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola va al 3,1 crescendo dello 0,3 per cento.