Pietrangelo Buttafuoco a Freedom24: “Così StraCatania diventerà StraSicilia”

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Anticipiamo stralci dell’intervista di Valerio Musumeci a Pietrangelo Buttafuoco che sarà pubblicata integralmente sul cartaceo freepress in uscita la prossima settimana

“Stracatania” diventerà un marchio per la città e per la Sicilia intera, perché accanto ad esso ci sarà “Strasicilia”.

Ho tutto il diritto – e me lo prendo – di fare politica nella mia terra, e lo faccio con l’entusiasmo e con la necessaria capacità di manciaciume. Quanto più noi staremo fuori dalle beghe elettorali tanto più questo marchio di “Stracatania” diventerà forte perché crei delle occasioni, sviluppi delle occasioni positive.

Il primo risultato lo abbiamo avuto l’indomani della manifestazione, quando io e Ottavio Cappellani ci siamo fatti carico della battaglia in difesa di Villa Piccolo. La nostra iniziativa ha portato a dei risultati straordinari. Innanzitutto ha acceso i riflettori: Il Fatto Quotidiano ha immediatamente fatto un servizio, e a seguito del Fatto tutti gli organi di informazione nazionali hanno ripreso la notizia, che è arrivata fino ai telegiornali e alle trasmissioni televisive. Ecco, quello che un soggetto politico non elettorale come il nostro può fare nessun consigliere comunale, nessun deputato, nessun partito politico potrà mai ottenerlo. Di questo primo risultato siamo orgogliosissimi.

L’Autonomia è la cosa più bella che ci possa essere, ma non è cosa nostra, non siamo adatti. A parlare sono i fatti: lo Statuto Speciale è come una Rolls-Royce, però il motore è fuso. Una cosa è farla in Alto Adige, l’Autonomia, una cosa è farla in Sicilia.

Sono assolutamente convinto che chi verrà dopo Crocetta inevitabilmente farà peggio. Noi abbiamo bisogno di operazioni di verità, di coscienza, di consapevolezza di quello che sta succedendo. I siciliani anu a viaggiari. Il viaggio è significativo per capire chi siamo, perché mostra il contrasto tra l’infinita bellezza di certi luoghi e le voragini di bruttura che poi vi sono accanto, i prodotti della cosiddetta industrializzazione. Il primo viaggio va fatto a Selinunte, poi a Milazzo, poi c’è il tour ibleo. Val di Mazara, Val Demone e Val di Noto. Sai che i ragazzi di Ibla non hanno mai visto Erice? Solo questo popolo è capace di questo capolavoro di coglioneria, cioè di non amare la propria terra, di non conoscerla. Basterebbe conoscerla, per amarla.