49 anni fa ci lasciava Totò. Vita e amori del principe della risata

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di Angelo Strano

Sono passati quarantanove anni dalla morte del più celebre artista italiano di sempre – nessuno mai come lui – soprannominato “il principe della risata”.

Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità, a Napoli, da una relazione clandestina di Anna Clemente con Giuseppe De Curtis, che in principio non lo volle riconoscere, facendolo battezzare soltanto Antonio Clemente.

Antonio detto “Totò” crebbe nel quartiere ed era un bambino introverso, con una forte propensione artistica, attratto dalle persone più eccentriche che cercava di imitare nelle movenze e nella parlata, questa sorta di studio lo aiutò per caratterizzare alcuni suoi personaggi.

Una vita di sacrifici e di amore per lo spettacolo. Negli anni Venti si trasferì a Roma quando Giuseppe De Curtis sposò Anna Clemente e lo riconobbe. Cominciò a farsi apprezzare nei teatri, anche se agli albori era un giovane squattrinato che poteva solo sognare i vestiti eleganti e i capelli come Rodolfo Valentino. Con gli anni iniziò ad ottenere tutto quello che sognava, anche il titolo di “sciupa femmine”.

L’attore,  ogni qual volta si esibiva, prima dello spettacolo dava un’occhiata al pubblico per trovare la bella di turno, e a costei dedicava l’esibizione. Il più delle volte veniva raggiunto nei camerini.

Questo suo modo di essere lo portò anche a vivere amori tormentati, come quello per Liliana Castagnola, che si suicidò per l’amore non corrisposto. Totò ebbe per tutta la vita rimorsi e sensi di colpa per non aver capito i sentimenti di ella. Altrettanto breve il matrimonio con Diana Bandini Lucchesini Rogliani, da cui ebbe la figlia Liliana, nome dato in ricordo a Liliana Castagnola.

Molti anni dopo conobbe Franca Faldini, con cui passo gli ultimi anni della sua vita: i due non si sposarono mai e per i tempi fece scandalo la loro situazione di convivenza.

Morì il 15 aprile 1967 stroncato da un infarto. Nonostante egli avesse richiesto un funerale semplice, ne ebbe addirittura tre: il primo a Roma, il secondo a Napoli e il terzo al Rione Sanità. Le commemorazioni furono seguite da decine di migliaia di persone.

Attore, drammaturgo, poeta, paroliere e cantante, fu un artista completo del quale rimangono le celebri espressioni  facciali e le note battute come:«Ma mi faccia il piacere!», le innumerevoli poesie come “A livella”, le canzoni  come “Malafemmena”, cantata in tutto il mondo.

Secondo un sondaggio del 2009, Totò è il comico italiano più conosciuto ed amato di sempre, con alle spalle due mostri sacri della comicità come Alberto Sordi e Massimo Troisi.