SEGNI DEI TEMPI – La forza indiscutibile della preghiera

Sharing is caring!

spot segni dei tempi salvatore ali sito internet

preghiera2In Atti 16,22-34 si legge di Paolo e Sila che vengono imprigionati e nella cella più profonda del carcere dove sono rinchiusi “in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerieri stavano ad ascoltarli”. La preghiera è un bisogno dell’uomo, soprattutto in certi momenti della vita quando diventa l’unico rifugio sicuro, l’unico sostegno. I due apostoli nel carcere pregano, ma non per chiedere qualcosa, ma solo per affidarsi al Signore in una situazione di grande difficoltà e pericolo che stanno vivendo e per trovare conforto in Dio che, come Padre non abbandona mai i suoi figli. E, infatti, Dio risponde alla preghiera di Paolo e Sila innanzitutto con un terremoto che danneggia la prigione e permette agli apostoli di essere liberi e poi con il gesto di squisita accoglienza del carceriere che, dopo essersi fatto battezzare, li porta nella sua casa, ne cura le piaghe e li fa mangiare, ricevendo, come ricompensa unica, il dono della fede e la gioia del cuore. Dobbiamo imparare che cosa vuol dire pregare. Pregare non è dire preghiere, ma avere con Dio una relazione di amore e tenerezza, che ci fa confidare in Lui in ogni situazione della vita, anche in quelle in cui tutto farebbe credere che Dio sia del tutto assente e, nello stesso tempo, sperimentare la tenerezza dell’amore di Dio che, sempre ci accompagna, ci sostiene, ci dà forza e trasforma le notti e le tribolazioni della vita, in aurore di vita nuova. La preghiera ha una forza, come un “terremoto”, che riesce a sgretolare i muri, le porte e le catene di ogni paura che ci fa prigionieri e ci divide dai fratelli. Solo chi prega, può sperimentare la sua potenza e la sua consolazione e, soprattutto la presenza del Signore nella propria vita.

Padre Salvatore Alì

Leave a Reply

Submit Comment
*