SEGNI DEI TEMPI – E’ la gioia il vero dono di Dio

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gioiaScrive Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium al n° 6 che: “Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua”. Ed è vero: spesso sembra che i cristiani siamo uomini del venerdì santo e non piuttosto apostoli del Risorto che, il primo dono che fa ai suoi appena appare dopo la risurrezione è proprio quello della gioia: “E i discepoli gioirono al vedere il Signore” (Gv. 20, 20). Va detto: il distintivo caratteristico dei cristiani è la gioia perché il Signore risorto ci ha salvati ed è vivo e presente in mezzo a noi. E proprio nei tre versetti del Vangelo di ieri (Gv. 15, 9-11), Gesù ci dice che è lui che ci dà la sua gioia, affinché la nostra gioia sia piena. Non si tratta di allegria, di spensieratezza, di una emozione momentanea e passeggera, ma è consapevolezza intima e profonda di essere “amati” da Dio e possibilità di riversare questo amore – totale, radicale e profondo – sugli altri. È la gioia il vero segreto del cristiano: essa è dono di Dio, placa le nostre ansie, ci fa sentire avvolti dalla tenerezza divina e ci aiuta a vivere anche i passaggi più difficili della vita con serenità e abbandono. È per questo che Gesù raccomanda di rimanere nell’amore e cioè vivere sotto la luce della parola di Dio, lasciarsi guidare dallo Spirito che ci rasserena, esercitarsi nella fedeltà a Dio, desiderare di fare la sua volontà. “Rimanere” è l’opposto di “errare”, “girovagare”, facendosi trasportare dal vento delle proprie passioni, dalla superficialità dei nostri gusti: tutte modalità attraverso le quali vivono la gioia gli uomini di oggi. Solo se rimaniamo fermi in Dio, il suo amore diventa la nostra atmosfera, l’aria che respiriamo, il sostegno della nostra vita, per essere testimoni di gioia in questo mondo che appare sempre più triste e rassegnato.

Padre Salvatore Alì

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