Paternò, scontro su Villa Moncada. Benfatto: “Sindaco bugiardo, si dimetta”

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Mariabarbara Benfatto, consigliere di opposizione in Consiglio Comunale a Paternò.

“Finanziamento ottenuto? No, solo l’ennesima bugia.” Così era iniziato l’attacco frontale della consigliera comunale Mariabarbara Benfatto all’indirizzo del sindaco di Paternò, reo – a suo dire – di aver millantato l’arrivo di milioni di euro per la riqualificazione del Giardino comunale “Moncada” attraverso un video-spot rilanciato sui social. Un’iniziativa che ha scatenato la dura reazione dell’esponente di opposizione, che oggi rincara la dose con una nuova dichiarazione: “Difendere la trasparenza non significa bloccare la città. Significa impedirne la svendita al consenso facile e al clientelismo.”

Il punto, secondo la consigliera, è semplice e gravissimo: “Non è arrivato un euro. Nessun finanziamento è stato assegnato a Paternò, solo una candidatura a un bando ancora aperto. Ma il sindaco ne parla come se i cantieri fossero pronti a partire.”

Il bando in questione è il PR FESR Sicilia 2021-2027 – Azione 2.4.5, con scadenza fissata al 26 maggio 2025. Nessuna graduatoria, nessun decreto di finanziamento, nessuna liquidazione, sottolinea Benfatto. A oggi, il Comune avrebbe soltanto presentato una domanda. Non ci sarebbero atti né somme disponibili: “Altro che due milioni nel cassetto – ironizza –. È un credito potenziale, privo di copertura e spendibilità.”

E non è tutto. La compatibilità urbanistica e giuridica dell’intervento stesso viene messa in dubbio, poiché – come ricorda la consigliera – lo stesso sindaco avrebbe dichiarato che il Giardino Moncada è riconosciuto come area storica di interesse dalla Regione e dalla Soprintendenza. “O è un giardino storico, o è un’area di Protezione Civile – incalza –. Le due cose sono incompatibili. Pensano di fare come con le strisce blu?”.

Nel mirino anche la comunicazione istituzionale dell’amministrazione: “Mescolano fondi non assegnati, compensazioni ipotetiche e documenti interni per farli passare come progetti pronti. È un’operazione di marketing politico, non di gestione pubblica.” A testimoniarlo, secondo Benfatto, anche l’atto approvato dalla Giunta il 30 aprile, un Documento di Indirizzo alla Progettazione: “È solo una traccia interna, non un progetto esecutivo validato.”

Il colpo finale arriva con un attacco al cuore dell’azione amministrativa: i cantieri annunciati, secondo la consigliera, sono fermi, incompleti, disorganizzati: Salinelle, contratti di quartiere, torre del Municipio, ex sede ESA. “Li chiamano cantieri aperti, i cittadini li vivono come ferite mai rimarginate: marciapiedi impraticabili, lavori mai finiti, traffico nel caos.”

Benfatto si dice stanca della “propaganda da drone” e delle “fotografie davanti al nulla” e lancia un appello diretto: “Se davvero ama Paternò, il sindaco si dimetta. Torni alla realtà e lasci spazio a chi costruisce sulla verità, non sulle illusioni.”