«A differenza di quelli che oggi chiedono disciplina e due anni fa hanno capeggiato i 101, noi siamo persone serie. Nessuno deve temere da noi i franchi tiratori». Così Stefano Fassina, della minoranza Pd, risponde a Montecitorio alla domanda su una possibile riedizione della vicenda del 2013. E a chi gli chiede se Renzi ha capeggiato i «101» – riferendosi a quei 101 voti in meno per Romano Prodi alla quarta per scegliere l’inquilino del Quirinale – , Fassina risponde: «Non è un segreto». Un’affermazione che il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini si affretta a liquidare come: «una sciocchezza incredibile».
«Unità»
Stefano Fassina auspica però unità: «Speriamo – aggiunge – che per l’elezione del Presidente della Repubblica tutto il Pd possa condividere un criterio fondamentale: l’autonomia dall’esecutivo e la capacità di garantire autonomia al Parlamento».
Grillo: «Fuori i nomi»
Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio,in una nota pubblicata sul blog, dal titolo “Fuori i nomi”, accompagnata dalle foto di Giuliano Amato, Sergio Mattarella e Pier Ferdinando Casini, invitano il premier alla trasparenza. «Chiediamo a Renzieprima che inizino le votazioni» per il nuovo Capo dello Stato «la rosa di nomi che si appresta a presentare, come ha ribadito più volte, in qualità di presidente del partito di maggioranza, per proporla ai nostri iscritti in rete e farla votare. Toc, toc, Renzie, batti un colpo di democrazia».
L’affondo sul blog: «Presidente del Nazareno»
«Siamo arrivati alla vigilia delle votazioni per la Presidenza della Repubblica e solo una cosa è certa» scrivono i leader del Movimento 5 Stelle. «I nomi dei pretendenti saranno decisi da due persone che discuteranno nel chiuso di una stanza candidature e vantaggi, anche e soprattutto personali». I due poi aggiungono: «Questa «è la negazione della democrazia. Il duo Berlusconi/Renzi, in attesa di fondare ufficialmente il partito unico della nazione, detterà ai suoi nominati i nomi da votare, dai quali uscirà un presidente del Nazareno».
Ma quale politica, questo è un suk
Il nuovo presidente – continua la nota sul blog, «Sarà scelto quindi da un condannato in via definitiva, che in cambio riceverà la grazia attraverso la legge della delega fiscale, e l’assicurazione che la sua concessione per le frequenze nazionali non verrà toccata. Le opposizioni non esistono in questo disegno. È un baratto, un mini comitato di affari, un suk». Le opposizioni, prosegue la nota di Grillo e Casaleggio, «sono chiamate in causa dal magnifico duo solo per ricattarsi a vicenda, se serve, e spuntare qualcosa, come è successo per il voto per la legge elettorale. I nomi che avrebbe fatto il Movimento 5 Stelle sarebbero stati tutti scartati come lo furono nel 2013. Per questo chiediamo a Renzie, prima che inizino le votazioni, la rosa di nomi che si appresta a presentare».
CorrieredellaSera