Caso Ferragni-Balocco. La lettera al Codacons: “Prezzo del pandoro era giustificato”

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Il prezzo alto del pandoro Balocco “Pink Christmas” di Chiara Ferragni era giustificato. A dirlo è la stessa azienda dolciaria in una lettera inviata al Codacons che, nel frattempo, ha raccolto le mail dei consumatori per far ottenere loro un risarcimento. Tra denunce e class action, la Balocco ha deciso di rendere pubbliche le sue ragioni, diffondendo quanto scritto all’associazione dei consumatori dai legali dell’azienda. Il pandoro al centro delle indagini aveva infatti degli “elementi peculiari”, come la polvere rosa e lo stencil per le decorazioni, che legittimano il prezzo di 9,37 euro anziché 3,68 del pandoro classico.

La lettera, dicono dal Codacons, “ha dell’incredibile”. L’associazione prosegue dunque nella sua intenzione di agire “formalmente verso l’azienda nelle opportune sedi civili e penali per far risarcire tutti gli utenti lesi dagli illeciti emersi”. L’azienda dolciaria ha giustificato il sovrapprezzo parlando di una “bustina di polvere rosa ed uno stencil in cartoncino alimentare da utilizzare per la decorazione del pandoro”. Ma secondo i consumatori questo non è sufficiente per “un rincaro di prezzo al pubblico del +154%”. Inoltre Balocco nella lettera ha sostenuto che “né sulla confezione, né sul cartiglio, né tantomeno sul materiale espositivo erano presenti indicazioni relative alla destinazione di una percentuale del ricavato (o di un importo fisso) a favore della ricerca terapeutica”