di Mirco Lo Porto
Delusione e amarezza, tanta amarezza. E’ questo lo stato d’animo dei tifosi etnei, alla terza di campionato, dopo la sconfitta del Catania a Perugia di sabato scorso. Pellegrino schiera gli undici in campo effettuando qualche piccola modifica rispetto allo schema finora adottato; al centrocampo, sin dal primo minuto, viene dato spazio a Leto (al posto di Castro, che ha dimostrato non essere pienamente in forma), e Calello con la possibilità di mettersi in luce. Terzino sinistro, il veterano Capuano, con la sua esperienza, al posto di Monzon. In attacco, invece, si punta sul tridente offensivo Martinho, Rosina e Calaiò (quest’ultimo appena rientrato dalla squalifica). Passano i minuti ed è subito il Perugia, padrone di casa, ad imporsi sul rettangolo da gioco.
Il Catania è perennemente sulla difensiva e subisce, con scarse reazioni, le ripartenze ed i tentativi in porta degli umbri. Le statistiche sono chiare: 15 tiri per la squadra di casa (di cui la metà nello specchio di porta) appena 3 per gli etnei, mai vicini al gol. La supremazia della neopromossa è netta ed il Catania arranca faticosamente. Anania, subentrato a Frison costretto ad uscire a causa di un infortunio, tiene vive le speranze di un miracoloso (quanto improbabile) zero a zero quando, a 20’ dal termine, para il tiro di Taddei dagli undici metri (per un rigore determinato da un tocco in area di Capuano con la mano). La parata tiene vive le speranze degli etnei ma la ‘gioia’ dura poco; il Perugia domina la gara e vuole a tutti i costi i 3 punti. All’ 80’, infatti, è Falcinelli a mettere la palla in rete con un colpo di testa che tocca il palo per poi finire alle spalle dell’estremo difensore rossazzurro. Timidi tentativi di reazione, dopo il gol subito, da parte degli uomini di Pellegrino ma il morale è a terra ed il Perugia non accenna minimamente ad abbassare la guardia. Al triplice fischio del direttore di gara è 1-0 per una meritatissima vittoria della squadra allenata da Camplone che può dirsi più che soddisfatto per la prestazione praticamente impeccabile dei suoi. Lo stesso non può certo dirsi di Pellegrino che, con la seconda sconfitta consecutiva, vede vistosamente traballare la sua panchina. Prima del match a Perugia la società era fiduciosa e invitava cautamente a non parlare di ‘disastro-Catania’.
I tifosi, però, sempre più delusi per i risultati e,soprattutto, per la prestazione dei giocatori non vedono altra etichetta da affibbiare ad un Catania che soffre (e tanto) in quello che doveva essere un campionato che (a detta della dirigenza) avrebbe dovuto condurre da protagonista. Ad oggi, dopo tre partite, sette gol subiti ed un solo punto in classifica, il ‘disastro Catania’ è una realtà evidente che non può essere né sottovalutata né, tanto meno, nascosta. Sarà sufficiente il probabile arrivo di un nuovo tecnico per risollevare le sorti del Catania?