Dl sicurezza, voto contrario anche da Forza Italia

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++ Gasparri indagato da Procura Roma, chiusa inchiesta ++Il Dl sicurezza su cui punta tutto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non convince neppure Forza Italia.

“Al momento il nostro voto è contrario. Alcune norme sono valide, ma complessivamente non va”, ha detto il senatore azzurro, Maurizio Gasparri, a margine dei lavori della commissione Affari costituzionali del Senato. “Impianto deludente” e problemi “per quanto riguarda le coperture”, sarebbero tra i punti critici emersi dall’esame del testo, in corso in queste ore nella stessa commissione a Palazzo Madama.

“Nessuno si illuda che Forza Italia possa essere una truppa di complemento”, aveva detto ieri Gasparri escludendo l’ipotesi di maggioranze alternative. “Soprattutto se si dovesse mettere la fiducia non possiamo certo esprimerci a favore di un governo che sta facendo solo danni all’Italia”, aveva attaccato il senatore di Forza Italia, che ieri aveva subordinato il voto favorevole al provvedimento all’approvazione dell’emendamento azzurro “che chiede lo stanziamento immediato di almeno un miliardo per le assunzioni nelle forze di polizia”. “Questo provvedimento non prevede ancora nulla a riguardo – aveva constatato ieri – siamo solo noi a proporre queste misure concrete, senza rinvii a leggi future dove le risorse sarebbero insufficienti ed estese ad altri settori della pubblica amministrazione che vanno al di là dei comparti sicurezza-difesa”.

L’iter preparatorio all’approdo del decreto in aula lunedì sembra essere, quindi, ancora tutto in salita. “Dissidenti? Non ci sono dissidenti, ci sono solo parlamentari”, rassicura Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento. Ma i timori sui numeri restano. Sono almeno quattro i senatori del M5S che hanno minacciato di astenersi o di votare contro il provvedimento. Ma la fronda, secondo i ben informati, potrebbe arrivare a coinvolgere almeno dieci senatori, tanto da arrivare a mettere in pericolo la tenuta della maggioranza. “Il gruppo non riceve con piacere questo provvedimento, probabilmente è partito male dal Cdm”, ha detto la senatrice pentastellata, Paola Nugnes, tra i firmatari degli emendamenti della discordia. “Io sono portatrice di una visione iniziale del Movimento e non condivido questa trasformazione alla quale stiamo assistendo”, ha aggiunto la parlamentare grillina, che ha annunciato di voler votare contro il provvedimento nonostante gli appelli all’unità del leader pentastellato Luigi Di Maio e del premier Giuseppe Conte, che da Nuova Delhi ha invitato gli eletti ad attenersi al contratto di governo.

Nodi, questi, che il Movimento, sempre più diviso, anche sul caso della Tap, cercherà di sciogliere stasera in un’assemblea parlamentare congiunta prevista a Montecitorio.

IlGiornale