“Il premio in beneficenza”: Daniele Garozzo vince le Olimpiadi della solidarietà

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di Redazione

Se esistessero le Olimpiadi della solidarietà di certo le vincerebbe l’acese Daniele Garozzo. L’atleta siciliano – medaglia d’oro nel fioretto maschile a Rio 2016 – ha annunciato che devolverà a due istituti di beneficenza il premio che potrebbe vincere nel contest lanciato dalla Gazzetta dello Sport volto a premiare i tre atleti – o gruppi – azzurri che più hanno emozionato il pubblico italiano nel corso degli ultimi Giochi. L’iniziativa è della Fondazione Giovanni Agnelli, in occasione del 50° anniversario, in collaborazione con il Coni e con la Gazzetta dello Sport – recita il comunicato apparso sul sito de La Gazzetta – La Fondazione Agnelli metterà a disposizione, per 3 atleti (o squadre), le stesse cifre stanziate dal Coni per l’oro (150 mila euro), l’argento (75 mila) e il bronzo (50 mila). Sarà la giuria popolare dei nostri lettori, su Gazzetta.it, a scegliere tra tutte le medaglie le tre che più hanno emozionato e convinto ai Giochi appena conclusi». Cifre niente male, che si andrebbero ad aggiungere a quelle già portate a casa dagli atleti vincendo nelle rispettive competizioni: eppure non a tutti è venuto in mente di destinare l’eventuale “extra” ad opere di bene (perlomeno nessuno lo ha dichiarato pubblicamente).

Lo ha fatto invece Daniele Garozzo, che ha consegnato a Facebook il seguente messaggio: «Due erano i sogni della mia vita: uno si è realizzato il 7 agosto: a Rio. L’altro e’ diventare “medico”. Se riuscissi a salire sul podio della “competizione” indetta dalla Gazzetta, la metà del premio andrà a “Medici senza frontiere”. L’altro 50% lo darò a una struttura “La Tenda di Cristo” di Acireale che assiste ragazze madri e bambini disagiati». Nel caso della cifra più alta, le due associazioni beneficerebbero di una donazione di 75.000 euro ciascuna, attraverso la quale proseguire nel percorso di volontariato portato avanti ogni giorno in condizioni spesso proibitive. La generosità di un ragazzo di Acireale, a volte, può  arrivare lontano. Come la stoccata di un incontro di fioretto, allungata tra gli assalti per toccare il bersaglio dell’amore per il prossimo