Se l’Italia respinge i pellegrini cristiani

Sharing is caring!

di Giuliano Guzzo

A giudicare dalle migliaia di persone che sbarcano sulle nostre coste ogni settimana, non si può certo dire che il nostro sia un Paese che appare poco ospitale. In realtà però non è ospitale verso tutti e, in particolare, verso gli stranieri di fede cristiana che fossero intenzionati – senza gravare sullo Stato – a soggiornare solo per qualche giorno nel nostro Paese. Non è una barzelletta ma quanto riportato dal giornalista Fausto Biloslavo a proposito di un gruppetto di cristiani dello Sri Lanka che, richiesto regolarmente un visto per una «visita culturale e spirituale» con le garanzie di copertura dei costi e di rientro in patria, se l’è visto negare dalla nostra ambasciata.

Una vicenda grottesca che ha provocato l’incredulità del presule di Trieste, Giampaolo Crepaldi, e ha spinto padre Mario Michalik, che nello Sri Lanka è stato missionario e aspettava i giovani nella sua parrocchia di Trieste, a parlare di «una cattiveria. Dall’ambasciata non ci rispondevano neppure per cortesia. I ragazzi cingalesi cristiani che avevamo invitato per una visita spirituale non sono terroristi e nemmeno immigrati che vogliono restare in Italia». Ovviamente per questi giovani – rei di essere cristiani dichiarati, di non aver bisogno di alcuna assistenza e di desiderare solo un soggiorno temporaneo – nessun paladino dell’accoglienza e nessun Presidente della Camera muoveranno un dito. Se però fossero arrivati coi barconi…