E’ accaduto ancora e accadrà ancora. L’ennesimo atto terroristico islamico ha sconvolto la nostra quotidianità, minato le nostre certezze. E’ stato scritto che il vile attentatore non avesse contatti con cellule terroristiche e che fosse un cosiddetto “lupo solitario”, il che sarebbe stato anche peggio perchè vorrebbe dire che dovremmo stare nel terrore quotidiano che qualsiasi psicopatico si alzi e decida di uccidere in nome di quel Dio di odio che dopo anni e anni , manda messaggi di terrore e morte verso gli infedeli. Il tutto senza che le forze di sicurezza garantiscano adeguatamente l’incolumità dei civili. Invece, delle ultime ore la conferma: accertata la matrice islamica.
Come è stato possibile che in un Paese sotto attacco come la Francia, si sia ancora una volta abbassata la guardia? I servizi francesi due giorni prima avevano inviato le opportune informative, passate completamente inosservate, sulla possibilità di attacco con camion e auto. Quel tir rimasto nove ore in attesa su una strada adiacente al lungomare, con la ridicola scusa di dover scaricare gelati, non ha destato alcun sospetto vista l’imminente manifestazione serale? Intere famiglie falciate come birilli. O ancor peggio i bambini, che sono l’emblema di questa strage: piccoli festanti, gioiosi alla vista dei fuochi d’artificio: una allegra serata trasformata nell’ennesimo massacro di matrice islamica. Perchè è importante dirlo, l’Islam ci sta tutto in questa follia. Anche i bempensanti politici nostrani e le colte penne evitano di far riferimento allo scomodo aggettivo. Non bastano le fiaccolate o qualche gessetto colorato a difenderci da questa mattanza, dobbiamo cominciare a pensare alla restrizione delle nostre libertà religiose, di pensiero, di movimento per difenderci. Non ci sta più bene che chiunque arrivi possa predicare odio e violenza nella propria lingua per combattere chi li ospita. Non ci stanno più bene gli ingressi senza adeguato controllo in nome di una carità pelosa (che poi i veri rifugiati, vale a dire i profughi, sono una minoranza). Chi è lontano deve capire che qui non c’è più né volontà né voglia né tanto meno mezzi per accogliere tutti. Intraprendano rotte mediorientali dove poter trovare simiglianza di ideali, lingua, valori ed anche religione.