“Fashion”, “Meeting”, “Nuggets”? Ma dillo in italiano

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di Ruggero Zanetti Megazzini

“Oggi ho un meeting”, “Devo fare il ticket”, oppure “Devo andare al supermarket”: sono solo alcune delle frasi anglofone che utilizziamo quotidianamente. Chiunque volesse intraprendere gli studi accademici, o semplicemente chi voglia seguire dei corsi , prima o poi dovrà imbattersi in termini inglesi. Molti dicono che non ci siano le parole esatte per tradurre un vocabolo come “fashion” nella nostra lingua, ma è pura fantasia: possiamo tradurlo come “spacchiusu”, mentre il “meetup” è soltanto una “riunione” e via dicendo. Purtroppo il ragazzo che usa i termini anglofoni fa “cchiù finu”, anzi è “trendy”! Perché bisogna dire “polpetta di cavallo” se è più conveniente dire “nuggets”?

A proposito di polpette, quante volte capita che le nostre nonne, tra una frittata di Antonella Clerici e una notizia al telegiornale, diventino vittime di quelle pubblicità che chiamano il prodotto in inglese? Eppure loro quando devono comunicarci qualcosa lo riescono a dire senza utilizzare vocaboli anglofoni, magari usando termini come “buccetta”, “taloccia”… Parole nostrane ormai desuete, un po’ come noi, stufi di una cultura millenaria, definita da molti pilastro della civiltà umana ma lasciata andare per dare spazio ad una cultura barbara.