Misterbianco, sindaco fuori controllo: “Gli sbirri fanno schifo” (VIDEO)

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Nino Di Guardo, sindaco di Misterbianco (Pd)

Nino Di Guardo, sindaco di Misterbianco (Pd)

La notizia senza precedenti (quantomeno nella provincia di Catania ed anche in Sicilia) è riportata dalla testata giornalistica modicana “La Spia”, attraverso il sito internet www.laspia.it. “I sbirri fanno schifo, se ne devono andare da Misterbianco”. Sono queste le parole pronunziate dal sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo (Pd), durante il Consiglio Comunale cittadino dello scorso 15 giugno. Il primo cittadino misterbianchese, attaccando il maresciallo dei Carabinieri e Consigliere Comunale, Marcello Russo, ha incredibilmente inscenato una sorta di comizio inveendo contro tutte le Forze dell’Ordine, più genericamente in questa occasione definite “sbirri”.

Di Guardo prima si è scagliato contro il consigliere, dicendo: “Io la voglio bene, però lei n’addiri sciocchezze” (Non deve dire sciocchezze). E poi ancora: “Un consiglio le voglio dare, non si avventuri in strade che non conosce picchì ci puonu essere puttusa e si sdurruba da rintra a duoppu cu u veni a pigghia ca pisa oltre 150 chili” (Perchè potrebbe inciampare e cadere dentro una fossa. Chi la salverebbe poi, dato che pesa 150 chili). E continua ancora: “Maresciallo io per il suo bene lo dico. Maresciallo si faccia la sua strada e non faccia strade che sconosce. Cu c’ho potta duocu, tutto ca gira, tuttu ca fa denunce, lei u sbirru a Misterbianco non lo deve  fare” (Chi glielo fa fare a girare, a denunciare. Lei lo sbirro a Misterbianco non lo deve fare). Per poi concludere, al culmine dell’intervento, inveendo ancora contro le Forze dell’Ordine, dicendo appunto: “A Misterbianco c’è una amministrazione di persone per bene, oneste, nei confronti dei quali i Sbirri non hanno cosa fare. Se ne devono andare i Sbirri,  picchi i sbirri ci fanno schifo”.

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L’opposizione in Consiglio Comunale ha realizzato un documento per esprimere solidarietà alle Forze dell’Ordine ed al Consigliere Marcello Russo.

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