Paternò, all’Ama speriamo non si tratti di corruzione

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14294Le più recenti affermazioni divulgate sul sito web del sindaco Mangano, sulle ragioni e le modalità di nomina di due componenti del C.d.A. del civico acquedotto cittadino, risultano poco convincenti causando critiche che non accennano ad esaurirsi. Nel suo sito il sindaco dichiara: «I professionisti scelti possiedono le competenze che servono all’azienda in questo momento». Purtroppo Mangano non rende note le metodologie di scelta dei professionisti indicati, non esprime i criteri di valutazione delle competenze dei nominati, né dichiara di aver confrontato i curriculum dei numerosi professionisti che operano nel territorio comunale. Si legge solo il proclama generico e propagandistico: “sono stati scelti perché possiedono il know-how che in questo momento serve all’azienda, per migliorare il servizio ed iniziare una politica di investimenti che manca da anni”. Il tempismo delle dimissioni del funzionario dopo il cambiamento delle norme sulla composizione dei C.d.A. delle partecipate, non depone a favore delle motivazioni di “stanchezza per il carico di lavoro” addotte dal sindaco. Come non convincono le scelte delle nomine che appartengono a ben altre vecchie logiche fondate su probabilissime concessioni a consiglieri comunali, con un’evidente proliferazione di posti di sottogoverno. I risparmi auspicati, infatti, potevano essere realizzati con la semplice abolizione del C.d.A. e la nomina dell’Amministratore Unico. Le nomine dei due componenti, ancora, oltre ad accrescere i costi per 36.000 euro l’anno, duplicano le competenze già presenti nell’Azienda Idrica: Spitaleri ha le stesse competenze (se non inferiori) all’attuale presidente dell’AMA (noto commercialista), mentre il geologo Cavallaro si sovrappone alle funzioni e competenze del Direttore Tecnico FF. Non ultimo, il neo nominato Cavallaro pare essere legato ad aziende che svolgono lavori e servizi per acquedotti. Avendo dichiarato il Sindaco che si vuole avviare una nuova fase di “investimenti”, è naturale chiedersi se l’amministrazione comunale sia già a conoscenza delle ditte che sarebbero legate a Cavallaro, aderenti alle tipologie di lavori oggetto dei nuovi investimenti di cui ha parlato il primo cittadino. Non sarebbe auspicabile, infatti – dopo aver duplicato le competenze – creare le condizioni per ripetere i fatti di corruzione tristemente noti nelle più recenti cronache giudiziarie.

Mario Giuffrida

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