Paternò, le commissioni consiliari ci costano 500mila euro annui

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consiglio paternò

Il caso scoppiato ad Agrigento accende i riflettori sui Consigli comunali e sulle commissioni consiliari. I componenti dell’Assise civica della città dei templi, nel 2014, si sono riuniti 1.133 volte. Un record, è stato evidenziato, costato circa 600mila euro, lontano dall’aver raggiunto reali obiettivi. Un record stracciato dai consiglieri comunali paternesi, i cui 30 componenti si sono riuniti 1.281 volte, nel 2014. In dettaglio 1.223 sono le riunioni di commissione e 58 i Consigli comunali, per un costo preventivato di 360mila euro. Il gettone di presenza per ogni commissione (otto quelle cittadine, con sette presidenti riferimento della maggioranza) è di 52 euro lordi, da evidenziare, però, che vi è un limite fissato nei pagamenti, con un tetto massimo di 26 sedute mensili rimborsate per consigliere. A conti fatti, ogni consigliere, se raggiungesse ogni mese il numero di 26 sedute, verrebbe rimborsato con 1.352 euro. Complessivamente per tutti il costo annuale, per il numero massimo di sedute, raggiunge i 487mila euro circa. Sette presidenti su 8 sono di maggioranza.

All’analisi bisogna aggiungere un altro aspetto: le sedute di commissione durano, in alcuni casi, pochi minuti; spesso il tempo di una firma; il rimborso è, comunque, garantito. In passato si era discusso di fissare un tempo minimo di partecipazione alla seduta per ottenere il gettone (almeno il 40% della seduta), ma il no di molti consiglieri comunali ha subito messo a tacere l’argomento. Per il Comune le spese non sono finite. Ad esse bisogna aggiungere la quota di rimborso ai datori di lavoro per l’assenza del dipendente.I consiglieri comunali si definiscono sotto attacco definendo proficuo il loro lavoro nei diversi settori. Le domande, però, restano: perché così tante commissioni? Sono tutte necessarie? I tagli, quelli della politica, oggi più che mai appaiono necessari. Certo ci sono i lodevoli e gli scarsi, quasi come in una classe; i promossi e i bocciati, ma a giudicarli sarà la città durante la prossima campagna elettorale. Ai consiglieri la sfida: riuscire a cambiare sistema. Ci riusciranno?

M. Sottile – La Sicilia

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