di Redazione
La situazione politica a Paternò pare essere caduta in uno stato di criticità irreversibile. Dopo il coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria “Athena” di due ex amministratori e dell’attuale primo cittadino, quest’ultimo attualmente iscritto nel Registro degli indagati dalla Procura di Catania con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso, vi è stato un progressivo fuggi fuggi: tra gli altri, cinque consiglieri comunali della ex maggioranza sono passati in opposizione; altri due, che avrebbero potuto comunque mantenere a galla l’Amministrazione tenendo il punto in Assise Civica, si sono dileguati.
Oggi il sindaco Nino Naso si ritrova con 7 consiglieri comunali (tra cui figura anche il presidente del Consiglio Comunale), contro 17 di opposizione: uno sbilanciamento imbarazzante. Non esiste più, di fatto, una maggioranza politica. Ma se fino a poco tempo fa di questa questione il primo cittadino non si è curato, adesso la condizione diventa di preminente importanza perché con 7 consiglieri comunali è impossibile fare andare avanti la macchina politica-amministrativa dell’Ente. Sulla questione abbiamo deciso di sentire alcuni dei consiglieri comunali che sostengono ancora la linea di Naso. Pur richiedendo esplicitamente di voler restare anonimi, tutti ci confermano che la situazione adesso è divenuta davvero insostenibile, che “qui così crolla tutto”. Ed in particolare uno dei fedelissimi del primo cittadino ci riferisce ciò che starebbe pensando di fare proprio Naso in queste ore: dimettersi. Lasciare adesso per resettare tutto e magari tentare di sedere al tavolo del Centrodestra che sarà per tentare di giocare un qualche ruolo sulla prossima Amministrazione.
Il soggetto politico che ci ha riferito tale eventualità, volendo restare assolutamente anonimo ma che tiene al fatto che si sappia che aria si respira dalle parti di Piazza della Regione, parla di un sindaco “assolutamente demotivato e provato da questa specie di accerchiamento, anche mediatico”, queste sono state le esatte parole. Verosimilmente, pensando forse che una exit strategy così fatta, cioè uscendo di scena adesso e non dopo, potrebbe salvare quel poco che è rimasto, anche dopo la botta del voto Europeo dello scorso 8 e 9 giugno che ha visto l’area politica del sindaco grandemente ridimensionata dal punto di vista elettorale. A tutto questo si aggiunge il nuovo assetto di Governo della città dopo il recente rimpasto. Da un lato la iniziale contentezza di Naso, felice di aver trovato nella città soggetti che avevano avuto il coraggio di metterci la faccia, dopo lo scoppio dell’inchiesta della Procura di cui ormai tutti sanno. Più di recente invece “una insofferenza forte nei confronti di qualcuno che si inizia a credere chissà chi”, anche queste parole forti che provengono direttamente dal cosiddetto cerchio magico.
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