Fiorello: “Berlusconi mi chiese di candidarmi. Baudo, Costanzo e Mike miei maestri”

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“Ci sarà il glass di Viva Rai 2 all’Ariston, avrò la possibilità di entrare in teatro ma non di andare sul palco – ha anticipato Fiorello in un’intervista lo scorso sabato 30 dicembre durante Stasera parlo io, il programma di access prime time che ha visto lo showman intervistato dal direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci. Con un risultato da record in termini di ascolti: 4,6 milioni di spettatori e il 25,4% di share – ci siamo dati una regola con Amadeus, io devo andare sul palco sabato, l’ultima serata del Festival, la sua ultima. Quindi lo devo prendere e portare via. Fino ad allora potrò entrare in sala, ci saranno dei cartelli sul palcoscenico con scritto ’Io non posso salire’ con la mia faccia. Posso arrivare in cima alle scale ma non scendere e in platea ma non salire. Ciò non significa che non si possano fare cose. Posso avere anche ospiti e sorprese che Amadeus non sa. Chi lo sa. Se sarà davvero il suo ultimo Festival? Sì, ma secondo me fra due anni torna”.

Fiorello ha voluto quindi spendere due parole proprio sui suoi maestri: “Pippo Baudo? Una figura di riferimento per tutti i siciliani che hanno intrapreso la carriera. La data del suo compleanno per noi è come Natale. Io il suo erede? Diciamo che facciamo cose diverse. Per me il suo erede è Amadeus. Mi bocciò a un provino, non mi prese perché mi disse che dovevo fare altro, nel senso che non ero ‘un artista da tre minuti’. ‘Tu in tre minuti dici solo come ti chiami’, queste furono le sue parole, ‘Io ho bisogno di persone che in tre minuti mi facciano uno show, tu hai bisogno di un intero programma ma qui ci sono già io’”. 

E ancora: “Mike e Maurizio Costanzo sono quelli con cui ho avuto più a che fare. Maurizio Costanzo è stato determinante nel cambio di direzione della mia vita, è arrivato nel momento in cui da Milano decisi di cambiare vita e venire a Roma. Mi accolse al Costanzo Show, poi facemmo un’edizione di Buona domenica e lì conobbi mia moglie Susanna. Con Mike abbiamo passato cinque anni bellissimi, facevamo una campagna pubblicitaria di una compagnia telefonica e ci siamo divertiti tantissimo. Lui si divertiva come un bambino”.

“La Chiesa? Da poco sono stato dal Papa, siamo andati in gruppo e quando sono arrivato davanti a lui gli ho dato la mano e ha fatto un’espressione tipo ‘Guarda chi c’è’. Perché ogni tanto ho fatto qualche battutina”. “Se mi hanno chiesto di entrare in politica? Quando ero a Milano sì, ai tempi c’era Silvio Berlusconi, lavoravamo insieme a lui quindi era capitato”. E alla domanda se gli sarebbe piaciuto diventare deputato o senatore risponde: “Non ne sarei capace”. Quanto, poi, alla domanda su chi voti, o abbia votato, “faccio parte della vecchia guardia – replica – io non so Walter Chiari per chi votasse, non l’ho mai saputo. Partecipazioni a eventi politici? Mi sono sempre tenuto abbastanza pulito. Io voglio fare spettacolo. Per chi ho votato? Io guardo le persone, se mi piace una persona voto quella persona. Se sta a destra, se sta a sinistra, mi interessa poco. A me interessano le sue idee”.