Lo spot dell’Esselunga, un condensato di verità – di Giuliano Guzzo

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di Giuliano Guzzo

Ho visto La Pesca, il nuovo spot dell’Esselunga e, commosso (sì, mi sono commosso), ho subito desiderato rivederlo: non ci credevo. Non credevo che da un prodotto essenzialmente commerciale come la pubblicità potesse venire un inno a una realtà essenzialmente naturale come la famiglia; eppure ho dovuto arrendermi, davanti al gesto della bambina che, con dolcezza infinita, propizia il dialogo tra il suo papà e la sua mamma.

Si tratta infatti di un gesto che afferma – una per una – tutte quelle realtà che la cultura dominante cela o nega: la realtà dell’unità familiare come tesoro, del bisogno per un figlio di padre e madre come necessità, dell’innocenza dei bambini come megafono del vero. Finora solo il cinema (leggi: Pupi Avati) era riuscito a farmi venire simili brividi, il piccolo schermo mai. Eppure, è proprio vero, c’è sempre una prima volta. Colmo quindi di gratitudine, ora che il frastuono di tutti i giorni mi pare più lontano, cerco l’Esselunga più vicino.