di Redazione
Pare sia cosa fatta a Paternò per il tanto atteso e discusso giro di nomine assessoriali. Bisogna solo attendere ancora qualche settimana, sembrerebbe settembre, immediatamente dopo la pausa estiva, per poter vedere sorgere la nuova (tutta o in parte non è dato saperlo) Amministrazione guidata dal sindaco Nino Naso. Forza Italia pare sarà della partita, sarebbero invece del tutto calate le quotazioni per Fratelli d’Italia che con i suoi dieci consiglieri comunali si scalda per mettere in atto quella che alcuni uomini di peso del partito di Giorgia Meloni chiamano la “Fase 2”, ovvero quella caratterizzata dall’opposizione vera e propria all’azione di Governo della città. Più morbida invece è stata ed è la posizione degli azzurri: da ciò che si apprende pare sia stata tutta un’azione propedeutica all’ingresso in Giunta del partito, con alla base un recente accordo d’onore niente meno che tra l’assessore regionale all’Economia in Sicilia Marco Falcone, anche coordinatore degli azzurri in territorio etneo, ed il sindaco di Paternò Nino Naso. Il nome più volte proposto è il primo dei non eletti della lista “Azzurri” (che nel 2022 sostenne Alfio Virgolini candidato sindaco) Vito Palumbo, ma si fanno anche il nome di Alfio Coppola e di altri di area.
Non ancora chiarita del tutto la posizione del vicepresidente della Regione Luca Sammartino. Oggi la lista “Prima L’Italia”, sul piano dell’ufficialità, è rappresentata in Giunta dall’assessore Patrizia Virgillito. I più informati parlano addirittura di transito all’opposizione qualora il sindaco non dovesse garantire adeguato riconoscimento all’area proprio di Sammartino. E per “adeguato riconoscimento” non si intenderebbe solo il numero di assessori che potrebbero dunque transitare in Amministrazione, quanto al loro “profilo politico ed istituzionale”, al momento forse ritenuto (ma è solo un’ipotesi) non più sufficientemente adeguato.
C’è poi la parentesi della lista riconducibile all’ex vicesindaco Ignazio Mannino (anche lui vicino a Sammartino), “Paternò On”, che gode oggi di un assessore in Giunta, Giuseppe Castelli, ma che con tre consiglieri comunali in Assise gradirebbe forse maggiori aperture. Resterebbero al momento bloccatissime le posizioni assegnate alle “liste gemelle” del sindaco: la lista “Nino Naso Sindaco” esprime già il presidente dell’Azienda Municipalizzata Acquedotto, Orazio Terranova (primo dei non eletti); mentre “Presenti Sempre” – prima lista della coalizione – esprime il presidente del Consiglio Comunale Marco Tripoli ed in Giunta l’assessore Andrea Lo Faro, anche lui primo dei non eletti, uomo considerato “blindato” ed anzi su cui in molti pare starebbero concentrando particolari attenzioni in preparazione, sembrerebbe con largo anticipo, delle prossime Amministrative paternesi che si celebreranno nel 2027. Taluni ipotizzano che Lo Faro potrebbe addirittura ereditare in qualche modo il decennio paternese a guida Naso, candidandosi direttamente alla poltrona di primo cittadino in occasione delle prossime consultazioni comunali. Ipotesi forse peregrina ma non del tutto campata per aria. Resta al suo posto, almeno per il momento, l’assessore Turi Comis, che pur avendo ottenuto un ragguardevole risultato elettorale con la sua lista “Noi per Paternò” nel 2022 in coalizione con Naso, e non avendo però ottenuto nessun consigliere in quanto non ha raggiunto e superato lo sbarramento del 5%, siede già da più di un anno in Giunta.
Sui tecnici Carmelo Ciccia e Giovambattista Caruso tutto tace: non è ancora chiaro se il sindaco voglia mantenere al proprio posto i due designati a primo turno nel 2022 o se voglia ringraziare e accompagnare Ciccia alla porta tenendosi stretto Caruso, quest’ultima un’ipotesi maggiormente realistica.