Fazio via dalla Rai. Con il Centrodestra il pluralismo nel servizio pubblico

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di Andrea Di Bella

Con il Governo presieduto da Giorgia Meloni in rappresentanza del Centrodestra, la Rai diventa esattamente quello che deve essere: pluralista. Continuo a non comprendere il motivo per cui l’uscita di Fabio Fazio dal servizio pubblico viene intesa da molti come un’epurazione, una punizione. Più semplicemente il suo modo di confezionare il prodotto non è ritenuto più compatibile con la linea editoriale dell’azienda. A questo va aggiunto che Fazio non piangerà certo miseria, dato che verranno pagati molti milioni di euro a lui ed alla sua squadra di lavoro per portare “Che Tempo che Fa” su Discovery al canale Nove. È finito il tempo in cui Michele Santoro, Riccardo Formigli, Lucia Annunziata (anche lei in uscita volontaria da Raitre dopo le nuove nomine del Governo), Giovanni Floris ed altri facevano il buono e il cattivo tempo in un’azienda pagata coi soldi di tutti, veicolando una narrazione univoca e perlopiù di contrasto puntuale e continuato alle politiche del Centrodestra italiano. Va anche sottolineato che la cosiddetta “lottizzazione” in Rai non l’ha inventata certo la Meloni. Ok così.