Roccanormanna a Paternò? Gli organizzatori (di Catania) non pagano i collaboratori paternesi

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Sembra assurdo ma è così. Nelle scorse settimane ed in occasione della “Roccanormanna 2014” a Paternò, rinominata “Roccanormanna Fest” e la cui organizzazione è stata affidata ad una associazione catanese dall’amministrazione comunale di Paternò, Freedom24 si è occupato di questa strana e vergognosa vicenda, tanto da aver coniato il termine #roccavergogna. poi divenuto molto popolare in città. Oggi, emergono particolari davvero bizzarri. E se vogliamo ancora più “vergognosi”. Ma facciamo un passo indietro.

LA QUESTIONE ROCCANORMANNA FEST

L’amministrazione comunale di Paternò, con delibera 15 luglio 2014 da parte della giunta municipale (LEGGI QUI), ha decretato e quindi affidato la realizzazione della rassegna estiva di eventi a Paternò ad una associazione di Catania, denominata “Città Teatro”, capofila di tutta una serie di associazioni etnee. Nella delibera viene specificato anche che tale associazione viene pagata dall’amministrazione con euro 5400 € di cui 600 a fronte del pagamento di suolo pubblico, agibilità, concessioni. La realizzazione da parte di “Città Teatro” di “Roccanormanna” è quindi da considerarsi a costo zero. Ed anzi, con un introito iniziale di circa 4800 euro pagati direttamente dall’ente comunale di Paternò (5400 euro meno 600) per una non meglio precisata “direzione artistica”.

Come è risaputo, gli spettacoli vengono proposti tutti a pagamento. Si va dalla rassegna cinematografica (3 euro per film del calibro di “Ritorno al futuro”) ai 10 e 15 euro per gli spettacoli musicali e teatrali. Nessuna esenzione. A “Città Teatro”, quindi, un potenziale introito prospettato in euro 62 mila euro iscritti alla voce “Introiti da botteghino” (LEGGI QUI). Utili, quindi, ai quali l’amministrazione ha deliberatamente deciso di non partecipare, concedendo (pagando, per di più) l’esclusiva all’associazione catanese “Città Teatro”. Successivamente alla pressione insistente del nostro giornale, e dell’opinione pubblica in generale, l’organizzazione decise dopo qualche giorno di far pagare a tutti un prezzo ridotto di 5 euro, dopo avere proposto a vuoto alle associazioni paternesi lo stesso prezzo dato il flop delle prime serate, andate tutte deserte ed alcune anche annullate un paio d’ore prima dell’orario previsto.

Fin qui la storia. Una storia conosciuta da tutti. Ed andiamo al dunque: oggi alcuni dei giovani paternesi che si sono prestati a collaborare alla realizzazione di questa rassegna, hanno scritto quanto segue: “Ricordate il promo video di Roccanormanna? La sfortunata edizione 2014? ebbene, per me e lo staff che ci ha lavorato ancora neanche un euro. L’ennesimo lavoro non pagato, nonostante la disponibilità, la professionalità, in sole 2 settimane abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Ma ancora nulla, pare che abbiano pagato tutti, tranne Andrea Coppola Riccardo Nicolosi Claudio Rosselli Giorgia Di Carlo e la crew che stava dietro questo promo, il sito web, la grafica e la comunicazione social su Facebook”. Per intenderci, Andrea Coppola è quel giovane che su Facebook ha imbracciato una “battaglia virtuale” in difesa proprio di “Roccanormanna Fest”, delegittimando ed anzi osteggiando ripetutamente la divulgazione di libere opinioni proprio di Freedom24 relativamente i metodi attraverso cui veniva gestita la rassegna. Inaccettabili in qualsiasi comunità.

Ma torniamo a noi: cosa significa questo? Semplice. L’amministrazione comunale, oltre ad aver coinvolto ad hoc una realtà associativa etnea (e non paternese) per la realizzazione di una rassegna di eventi che nella sua storia ha sempre avuto al timone l’ente comunale, ha verosimilmente coinvolto e quindi affiancato ai catanesi anche giovani paternesi, che si sono messi a disposizione della organizzazione in tutto e per tutto, e che hanno curato loro per primi (ed unici, viene da dire) la comunicazione e la pubblicità degli eventi. Ad oggi risultano non pagati. Ed oltre al danno, la beffa. Concludono infatti ancora questi ragazzi: “La pazienza è già finita, e smettetela pure di non rispondere al telefono miei cari amministratori, organizzatori”. Ciò significa che gli organizzatori, e soprattutto gli amministratori comunali, non rispondono nemmeno più al telefono, Non considerano più (ove mai lo avessero fatto) dei giovani che hanno prestato la loro disponibilità e professionalità in cambio solo di una presa in giro. Lasciamo ogni opportuna considerazione ai lettori.

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