Covid. Da oggi due italiani su tre in “zona rossa”

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Due italiani su tre (66%) per un totale di 39,3 milioni di persone che risiedono nelle regioni rosse sono costretti al lockdown. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della nuova mappa dei colori con il Molise uscito dalle regioni rosse e la Sardegna diventata arancione. 

Una situazione destinata ad influenzare pesantemente i comportamenti individuali lasciando sostanzialmente solo la possibilità nelle aree rosse di uscire per andare al lavoro, dal medico o fare la spesa. Una decisione che incide sull’insieme delle attività economiche ed occupazionali con le più colpite che sono quelle del settore turistico e della ristorazione limitate sia nelle regioni rosse che arancioni.

Senza regioni bianche o gialle in tutta Italia è infatti vietato il servizio al tavolo e al bancone nei 360mila bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi in tutta Italia con un perdita stimata in circa 3,2 miliardi nelle prossime due settimane che finiscono con gli appuntamenti delle feste di Pasqua e Pasquetta durante i quali tutta l’Italia sarà rossa.

Sono 7 milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua per una spesa stimata pari a 400 milioni mentre ben un italiano su tre (32%) dovrà rivedere i propri programmi nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle vacanze. Duramente colpiti gli oltre 24mila agriturismi diffusi lungo la Penisola con l’arrivo della primavera che è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola.

Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi più sicuri perchè è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Si tratta di un duro colpo per l’agriturismo che ha già subito perdite di 1,2 miliardi a carico di un sistema di servizi, ospitalità e agri ristorazione leader a livello mondiale che può contare secondo Terranostra su 24576 strutture con 493319 posti a tavola e 285027 posti letto.

Ma in crisi è l’intero sistema della ristorazione con le difficoltà che si aggravano e travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori. Agi