La Uefa condanna Tavecchio per frasi razziste

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Carlo Tavecchio all'assemblea Lega Nazionale Dilettanti LNDLa Uefa ha squalificato Carlo Tavecchio. Per sei mesi non potrà partecipare alle commissioni Uefa e, per questo, non sarà presente al congresso di marzo.

Un provvedimento eccessivo per una gaffe sui giocatori stranieri bollata come un commento razzista. Resta, comunque, ferma la capacità di Tavecchio a rappresentare la Figc in campo internazionale anche per le gare degli azzurri.

Il provvedimento adottato dalla Commissione disciplinare della Uefa decorre a partire da oggi. E arriva alla fine di un lungo iter iniziato ad agosto su impulso della Confederazione continentale. “Le questioni di accoglienza sono un conto, quelle del gioco un altro. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che Opti Poba è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”. Le parole, pronunciate a luglio nel corso dell’Assemblea della Lega nazionale dilettanti, sono costate caro a Tavecchio. Non importa se, poi, lo stesso presidente della Figc abbia pubblicamente chiesto scusa per l’equivoco precisando che parlava del curriculum dei calciatori. Dopo lo sfacelo opportunista e buonista che per settimane ha inondato il web, adesso ci tocca subire pure il folle provvedimento della Uefa per una gaffe, fuori luogo, ma pur sempre una gaffe.

Nulla da obiettare da parte della Figc che ha deciso di non ricorre al Tribunal arbitral du sport per “evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo”.

“Le decisioni non si commentano, si eseguono e si rispettano”. Si limita a dichiarare Tavecchio di fronte a un provvedimento spropositato. Anche lui è d’accordo a non farericorso. A chiuderla così. Perché se ne è già parlato sin troppo. Eppure quella battutaccia, che avrebbe dovuto riempire giusto le pagine estive dei quotidiani, ha già sconfinato oltre. La Uefa l’ha voluta prendere sul serio. Troppo sul serio. Per i prossimi sei mesi sarà, dunque, ineleggibile per qualsiasi posizione nella dirigenza del massimo ente calcistico europeo. E ancora: non potrà partecipare al Congresso Uefa in programma il 24 maggio 2015 e sarà, per giunta, costretto a organizzare un evento speciale in Italia per “aumentare la consapevolezza e il rispetto dei principi della risoluzione European football united against racism. La beffa finale, insomma. Ma tutto questo alla sinistra italiana non basta. “Le parole non sufficienti – tuonano dal Pd – arrivato il momento per il presidente della Figc di fare un passo indietro”.

IlGiornale

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