Paternò. La supplica del sindaco a S. Barbara, tra devozione e politica

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Il sindaco di Paternò Nino Naso durante il Pontificale di sabato 5 dicembre 2020 presieduto dal Vescovo di Catania, Salvatore Gristina, in onore della Patrona di Paternò Santa Barbara.

IL TESTO INTEGRALE DELLA SUPPLICA A SANTA BARBARA DEL SINDACO DI PATERNÒ NINO NASO DURANTE IL PONTIFICALE PRESIEDUTO DAL VESCOVO METROPOLITA DI CATANIA SALVATORE GRISTINA IL 5 DICEMBRE 2020.

Oh Barbara, eccomi a Te ancora una volta ai tuoi piedi a chiedere la tua potente protezione per la nostra amata Paternò. Questi sono i tuoi giorni, a Te dedicati oh Barbara. Ma questo è un anno diverso. Oggi io sono qui davanti a Te ma il mio cuore è triste, il mio sguardo è smarrito: è lo sguardo di chi si guarda intorno e cerca il suo Popolo, la sua comunità, la sua forza ed il suo calore. Mi guardo intorno e le piazze e le strade non sono vestite a festa per onorarti, non sono animate dalle famiglie che passeggiano con i loro bimbi, non vedo quei giovani che hanno imparato ad amarti e a cercarti nella Tua casa: oggi non è possibile. Ci circonda il vuoto ed il silenzio, ma forte si sente lo spirito e la presenza di tutti, uniti in una preghiera corale.

Il mio cuore è gonfio di dolore, piange tanti donne e uomini, madri e padri, nonni paternesi che non ci sono più a causa di un nemico silente e invisibile, implacabile. Una terribile pandemia ci mette a dura prova ed in ognuno di noi provoca ansia, inquietudine, solitudine e sgomento. Un nemico invisibile che ci priva di ogni relazione e contatto umano e che tuttavia ha insegnato nuovi modi di stare insieme, che ci ha fatto inventare nuovi percorsi di solidarietà, che ci ha fatto sperimentare dal nulla iniziative di sostegno alternative, che ha fatto scoprire in tanti di noi – anche per la prima volta – il sapore buono del fare il bene, e che ci ha fatto comprendere il significato di convertire la propria quotidianità in azioni di solidarietà, di sostegno e di calore. E Paternò è stata grande, ha rivelato il suo cuore generoso e operoso.

In questa fase tanto delicata che emerge l’urgenza dell’ascolto aperto e attento, quell’ascolto che è capace di farsi carico del disagio, dello scoraggiamento, delle nuove povertà. È questo il compito di un sindaco che vive insieme ai suoi concittadini gli stessi sentimenti di sofferenza, di solitudine, di dolore e di smarrimento, con la certezza che nessuno sarà lasciato solo e indietro.

Diventa a questo punto necessario il ruolo e la figura dell’Istituzione, che diventa riferimento forte affinché sia capace di riparare e di curare i legami e le relazioni tra le persone, nelle famiglie, tra le generazioni, favorendo una narrazione più umana e costruttiva. Ed è in quest’ottica che ti chiedo, oh Barbara, di illuminare le menti e di aprire il cuore di chi, malgrado i momenti drammatici che la nostra comunità attraversa, possa abbandonare gli individualismi, gli egoismi, le gelosie e che non ceda più alla tentazione di remare contro, sempre e ad ogni costo. A sostenermi, oh mia amata Patrona, non sarà l’ottimismo ingenuo di chi vuol credere che tutto vada bene, bensì la certezza di credere in una rinascita fondata sulla speranza della fede in Te e sulla operosità degli uomini.

Credo nel rafforzamento dei valori e delle relazioni autentiche, attraverso cui si possa trovare la via maestra in questi tempi dolorosi e difficili, di divisioni e di contrasti, verso una tanto cercata unità.

Contro ogni forma di rassegnazione, ebbene, credo ancora nella politica come passione e servizio. Una politica che ritrovi gli accenti di una nuova esperienza unitaria cui aspira la comunità intera che sente forte il bisogno di coerenza, e che invece si sente tradita e ferita dal degrado politico cui è costretta ad assistere e che si consuma proprio in quei luoghi di cui la verità e l’onestà intellettuale ne devono essere i valori fondanti.

In un tempo segnato e sfregiato dalla pandemia, la comunità paternese chiede la Tua potente intercessione, oh celeste Patrona, te lo chiedo come colei che ha saputo abbandonarsi con fiducia all’abbraccio del Padre: lo chiediamo a te, fulgido esempio di luce nelle tenebre.

Affido a Te, oh Barbara, le sofferenze degli ultimi, la solitudine degli anziani, le preoccupazioni delle famiglie, le fatiche dei lavoratori ed ancora affido a Te chi dei miei concittadini paternesi in questo momento soffre a causa del virus, chi è in ospedale e lotta tra la vita e la morte, chi ha perso una persona cara o un semplice amico. Affido a te tutti i lavoratori che a causa della pandemia vivono difficoltà economiche o che hanno perso il lavoro. Un pensiero particolare va ai medici, agli infermieri, a tutti gli operatori sanitari che con grande amore e generosità, con grande dedizione e professionalità, sono in prima linea per curare ed alleviare le sofferenze, salvare vite umane incuranti dei rischi: loro sono i nuovi eroi che dell’eroismo ne hanno fatto la normalità. Ed ancora la mia ammirazione va a tutti i volontari, soprattutto ai nostri volontari paternesi, che con cuore grande e generoso si adoperano nel quotidiano trasformandosi in angeli preziosi che accompagnano il lavoro di questo sindaco e di questa Amministrazione.

Ti chiedo di aiutarmi in questo difficile cammino, che sono certo si potrà realizzare se riusciremo a tendere la mano anche a chi si trova distante nelle idee e nelle posizioni, superando ogni divisione, al fine di costruire fin da ora un nuovo domani per la nostra Paternò. E seppure nella consapevolezza delle difficoltà, grazie al Tuo sguardo benevolo oh Barbara, si farà strada la luce della speranza: e attraverso di essa ognuno, con l’aiuto di tutti in unità, sarà pronto ad affrontare questa nuova e difficile sfida vincendo la paura che rende prigionieri, aprendo il cuore alla speranza che rende liberi.

Ringrazio di cuore il nostro arcivescovo Sua Eccellenza Rev.ma Monsignore Salvatore Gristina, preziosa guida per tutta la comunità. Ringrazio tutta la Chiesa locale, il parroco padre Salvatore Magrì, il presidente del Comitato dei festeggiamenti di Santa Barbara Gaetano Amato ed il cerimoniere Franco Tartareso, che nonostante non sia stato presente fisicamente non ha fatto mancare il suo sostegno e la sua esperienza. Un ringraziamento particolare lo rivolgo ai nostri agenti di Polizia Municipale, all’Arma dei Carabinieri, ai Vigili del Fuoco, alla Guardia di Finanza ed alla Polizia di Stato, a tutte le Forze dell’Ordine ed alle Forze Armate ed ai dipendenti comunali. Ringrazio ancora tutte le Associazioni, i devoti che non hanno fatto mancare il loro affetto ed il loro calore in questi momenti particolari, e che hanno contribuito a rendere onore alla nostra gloriosa Patrona.

E mi sento di ringraziare le scuole, in particolare il Liceo Artistico “M. Rapisardi” che con gli studenti e gli insegnanti ha realizzato un bellissimo lavoro in onore di Santa Barbara che hanno donato alla città. Ringrazio anche la famiglia del compianto Angelino Cunsolo ed il fotografo Salvo Santangelo. Chiedo a tutti di unirci in un unico coro, gridando dal profondo del nostro cuore: cittadini viva Santa Barbara!