“Capisco l’imprenditore suicida. Conte fa troppo poco”

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Una storia terribile che ha sconvolto l’Italia intera: l’imprenditore napoletano che si è tolto la vita in seguito agli effetti del lockdown non ha lasciato indifferente nessuno.

Il 57enne si è suicidato impiccandosi all’interno della sua azienda, nel quartiere periferico di San Giovanni a Teduccio: si occupava dell’allestimento di negozi e la quarantena nazionale l’ha colpito nei suoi affari, che erano floridi prima dell’arrivo dello tsunami Coronavirus. Silvio Berlusconi ha voluto esprimere il suo cordoglio, consapevole delle difficoltà riscontrate nel mestiere: “Mi ha riempito il cuore di dolore e di angoscia. Da imprenditore, lo capisco perfettamente“. Anche perché per un imprenditore l’azienda non è solo una fonte di reddito ma è soprattutto “una ragione di vita“, con i dipendenti che rappresentano “il patrimonio più prezioso“.

Il Covid-19 ha provocato, sta provocando e continuerà a provocare danni economici devastanti: proprio per questo è necessario un tempestivo intervento da parte dello Stato che deve esserci e “deve farsi sentire al fianco delle imprese“, considerando che l’economia ha bisogno sia di “meno tasse e meno burocrazia” sia di “una serie immediata di interventi che immettano liquidità nel sistema“. Risulterebbero utili i contributi a fondo perduto, la sospensione delle scadenze tributarie, le condizioni agevolate per risolvere le pendenze con il fisco, “prestiti agevolati e garantiti per le aziende e le persone in difficoltà, incentivi fiscali, pagamento immediato dei debiti della Pubblica Amministrazione“. Tuttavia la direzione del governo giallorosso “è lontanissima dalla nostra visione liberale“. Da qui nasce la bocciatura nei confronti dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte: “Il governo finora è stato sempre in ritardo e ha fatto troppo poco. Non si governa un grande Paese, in un momento drammatico, con il dilettantismo, con persone che non hanno mai amministrato nulla e non hanno mai praticato un lavoro serio in vita loro“.