SENZA PAROLE

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di Andrea Di Bella

Il modus è sempre lo stesso: si lascia agire il primo cittadino, dopodiché si alza un polverone ad ogni intervento, di qualsiasi tipo esso sia. E’ un gioco al massacro evidentissimo, messo in campo dentro e fuori la maggioranza per colpire l’uomo Nino Naso e non il politico. In alcuni comunicati degli oppositori non viene menzionato nemmeno l’oggetto della contesa politica amministrativa, si fa piuttosto riferimento solo ed esclusivamente alla presunta incompetenza del sindaco, che brancolerebbe nel buio senza programmare la sua azione nella città. Di questo vedremo nei prossimi mesi, non potendo sviluppare un intero programma di legislatura in soli due anni. Basti però pensare alla Piscina Comunale, i cui lavori procedono alacremente e a tutta quella serie di interventi che sono attualmente al vaglio dell’Amministrazione, compreso quel tanto vituperato Piano Regolatore Generale che tanti pensieri ha dato a questo sindaco e quanti ancora ne darà.

Ed invece si assiste ad un’opposizione che pur di vederlo caduto e claudicante, propone addirittura una mozione di sfiducia in Assise Civica a neanche metà mandato. Roba da dilettanti allo sbaraglio, mandati in giro per la città a sentenziare su un sindaco che certamente compie errori come tutti, ma che mette anima e corpo in quel che fa. Basti pensare a quell’anticipazione di cassa di 2 milioni e 600 mila euro con un interesse irrisorio che il Consiglio Comunale ha rifiutato di introitare, fino ad arrivare alla tanto propagandata addizionale Irpef. Intenzione di questa Amministrazione è sempre stata quella di abbassarla entro i cinque anni. Come fare prima, con un’impalcatura economica e contabile impostata con un’entrata certa data dal massimo dell’applicazione allo 0,8% voluto dall’ex sindaco Mauro Mangano? Ci sarebbe voluto più tempo, quello giusto.

Ed invece questa opposizione, giocando con un entra ed esci dall’aula consiliare e passandosi la palla del gioco con qualche scienziato della maggioranza, ha provveduto non solo all’abbassamento dell’addizionale dallo 0,8% allo 0,5%, ma anche al mancato aumento della Tari. Tutti provvedimenti già nella testa del sindaco ma da affrontare in un momento differente, con i conti in ordine, senza lasciare che Paternò vada adesso a schiantarsi con l’amara verità dei debiti fuori bilancio ed una più probabile dichiarazione di predissesto finanziario. Senza parole.

Dall’opposizione urlano tutti “evviva, evviva”, ma la verità è quella sopra evidenziata nel titolo: si vuole colpire l’uomo per indebolirlo prima di tutto sul piano personale e poi agli occhi dell’opinione pubblica. Un’opinione pubblica che ha fino ad adesso dimostrato essere dalla sua parte, sia pure con qualche fisiologica altalena.