Social networks, telefonini, carte di credito: siamo tutti intercettati. È questa l’amara realtà che emerge dallo scandalo che i media italiani hanno ribattezzato con il nome di Datagate, da cui Alessandro Nardone ha preso spunto per il suo secondo romanzo. «L’idea di scrivere Il Predestinato è nata a bordo di un treno per Zurigo. Durante quel viaggio conobbi una donna americana che mi parlò del Datagate in termini sconcertanti. Fu così che, quello stesso giorno, la trama cominciò a lavorarmi in testa».
Il Predestinato è la storia di Alex Anderson, giovane membro del Congresso degli Stati Uniti che, nel bel mezzo della campagna elettorale, diventa l’obiettivo numero uno di Chuck Dillinger, ex agente della Cia assurto agli onori delle cronache per aver divulgato decine di documenti top secret e particolari scottanti riguardo all’attività della National Security Agency. L’anello di congiunzione tra i due è Maggie Jones, l’amica del cuore di cui Alex non aveva notizie dal 1986 e che, improvvisamente, torna a farsi viva. Con una telefonata.
Insieme a Matt Payne, il suo amico un pò matto, ed a Veronica Hates, giornalista del Los Angeles Times conosciuta poche ore prima a bordo di un aereo, Alex comincia una vera e propria corsa contro il tempo che lo vedrà lottare, oltre che per la sua vita, anche e sopratutto per sventare un attacco al cuore democrazia.
I misteriosi riti di Skull and Bones all’interno della Tomba e a Deer Island, inseguimenti, tradimenti, scontri a fuoco e la scintilla dell’amore che, come un fulmine a ciel sereno, incendia i cuori di Alex e Veronica. Il Predestinato è un sentiero lungo trecentotrenta pagine, disseminato da un susseguirsi inarrestabile di colpi di scena sullo sfondo di una vera e propria resa dei conti tra alcuni segmenti dell’intricato mondo dell’intelligence e dello spionaggio internazionale.
Dopo il successo di Ti odio da morire – che, nel 2009, divenne un vero e proprio caso letterario e che negli ultimi dodici mesi ha totalizzato qualcosa come 50.000 scaricamenti da iBooks – Nardone ha deciso di rinunciare a diverse proposte di pubblicazione ricevute anche da alcune case editrici di primo piano, scommettendo su una piattaforma emergente come Youcanprint: «Nelle ultime settimane ho fatto l’agente di me stesso, in quanto volevo crearmi l’opportunità di scegliere tra diverse proposte, solo che nessuna di queste mi convinceva fino in fondo. Così, considerato il genere del romanzo e visto che ci credo molto, ho deciso di giocarmi il tutto per tutto, scegliendo la strada del selfpublishing. Sono bastate una telefonata ed alcune e-mail, per capire che quello con Youcanprint sarebbe stato il connubio ideale per le condizioni contrattuali, certo, ma anche per il loro approccio decisamente più smart rispetto ai tempi dell’editoria cosiddetta tradizionale e per l’accoglienza che mi hanno riservato. Grazie a loro il libro sarà disponibile praticmente dovunque: 4.000 librerie in tutta Italia e negli stores digitali». «Il selfpublishing rappresenta ormai una scelta consapevole e non un ripiego per moltissimi scrittori ed Alessandro Nardone è un esempio di questa nuova sensibilità – sottolinea Alessandro De Giorgi, Ceo di Youcanprint – se a questo aggiungiamo che il selfpublishing è cresciuto notevolmente negli ultimi anni sia in qualità dei servizi che in termini di distribuzione, scegliere di distribuire il proprio libro con piattaforme come Youcanprint significa essere in grado di raggiungere un pubblico vastissimo di lettori garantendo al tempo stesso qualità e reperibilità dell’opera».
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