L’errore di Mattarella

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di Andrea Di Bella

Il presidente della Repubblica ha deciso. Durante le dichiarazioni di ieri alla vetrata al Quirinale, il Capo dello Stato ha annunciato che provvederà all’individuazione di una personalità “terza” rispetto ai partiti e che tenterà di formare un “Governo neutrale” (leggasi un Governo Tecnico), per permettere all’Italia di uscire dal pantano. Un errore clamoroso, ci permettiamo di obiettare dal nostro particolare ma significativo osservatorio

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica

Sergio Mattarella dimostra al Paese, in queste ore, una diffidenza immotivata e aprioristica nei confronti del Centrodestra, che da cinquanta giorni gli chiede – legittimamente – di potere esplorare le Camere attraverso un incarico diretto ad un suo esponente, verosimilmente Matteo Salvini (o Giancarlo Giorgetti). Il Governo “Netutrale”, come lo chiama Mattarella, ha già ottenuto nei fatti la sfiducia di tutti i gruppi parlamentari tranne che del Pd, che gioca la sua partita della responsabilità conscia che dell’atteggiamento di tutti gli altri, e che quindi un Esecutivo con queste caratteristiche non vedrà mai la luce. Un passaggio senza dubbio giusto, quello del presidente, ma non prima di aver concesso alla coalizione che ad oggi detiene una maggioranza relativa in Parlamento la possibilità di poter esplorare un perimetro che vada oltre i suoi confini naturali.

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Mattarella ha parlato di “vincitori delle elezioni dello scorso 4 marzo”, dimenticandosi che nessuno ha vinto, ma che ad oggi il 45% dei seggi in Parlamento è detenuto dalle forze che compongono il Centrodestra, mentre solo il 37% è in dote al M5S (avendo ottenuto il 32% nelle urne) e giù tutti gli altri. Al Centrodestra mancherebbero circa cinquanta deputati e venticinque senatori per il raggiungimento della maggioranza in entrambe le Camere, mentre al cosiddetto “Governo Neutrale” mancherebbe il sostegno di oltre i 2/3 dei parlamentari necessari. Un tentativo che, ad oggi partirebbe già azzoppato. Ha fatto bene Matteo Salvini a ribadire che l’ìncarico, sia pure in un primo momento senza certezza di potere ottenere una maggioranza parlamentare, debba andare al Centrodestra, perchè è esattamente ciò che ha chiesto il Paese lo scorso 4 marzo.

Il voto anticipato è in ogni caso da scongiurare. E se gli italiani saranno costretti a recarsi nuovamente alle urne – malauguratamente il prossimo luglio, più probabilmente in autunno – sarà stato per unica responsabilità politica del M5S che ha disdegnato il confronto programmatico con il Centrodestra nella sua interezza, sia pure interloquendo con Matteo Salvini non da leader della Lega ma da rappresentante del 45% dei seggi in Parlamento. Salvini non ha tradito la sua coalizione: una coalizione legittimata dalla legge elettorale e dai cittadini. E questo è stato (Molise e Friuli) e sarà premiato dai cittadini, quando – speriamo non anticipatamente – saranno chiamati a verificare il consenso nel Paese. Scrivi al direttore: dibella@freedom24news.eu