Sicilia, scuola. Elezioni sindacali: crolla la Cgil, Cisl prima sigla

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La Cisl diventa il primo sindacato della scuola in Sicilia. Crescono Gilda e Anief che con un balzo in avanti da record si piazza spalle soltanto delle sigle confederali storiche: Cgil, Cisl e Uil. E crolla la Cgil che perde parecchio terreno. Le elezioni per il rinnovo triennale dei rappresentanti sindacali d’istituto hanno emesso il loro verdetto. E non mancano le sorprese rispetto alla tornata del 2015, quando nell’Isola con oltre 23mila preferenze la Flc Cgil rappresentava il sindacato più votato da insegnanti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). La prima novità che esce dalle urne riguarda proprio il cambio al vertice nelle preferenze del personale scolastico. Il dato, con il 92 per cento delle scuole siciliane in cui lo scorso 17/18 e 19 aprile si sono svolte le elezioni, si può considerare definitivo.

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La Cisl scuola, guidata da Francesca Bellia, raggiunge il 24,2 per cento dei voti espressi e sopravanza di mezzo punto la Flc Cgil che si ferma al 23,7 per cento. Il sindacato di via Villa Heloise recupera un punto percentuale abbondante (più 1,2 per cento) sulla prestazione del 2015 mentre i “rivali” di via Bernabei perdono tre punti e mezzo e adesso seguono di poco la Cisl scuola. Migliora la performance precedente anche la Gilda che raggranella 700 preferenze in più e totalizza l’8,4 per cento dei consensi complessi. Ma è l’Anief – il giovane sindacato siciliano ispirato da Marcello Pacifico – che ottiene un successo insperato: quasi 9mila voti, 2mila in più del 2015, e il 10,7 per cento dei voti validi totali. Un risultato che consente all’Anief di sopravanzare Gilda, Cobas e lo Snals, sigla storica per il personale scolastico, raggiungendo a livello nazionale la soglia per sedere al tavolo delle trattative.

Perdono consensi quelli dello Snals, che passa dall’11 al 10 per cento delle preferenze, e registra una lieve flessione anche la Uil scuola, che perde lo 0,4 per cento rispetto al 2015. Nelle scuole con meno di 200 elettori sono tre le Rsu elette mentre in quelle con oltre 200 aventi diritto sono sei i rappresentanti sindacali che da quest’anno avranno poteri più ampi rispetto al passato. Grazie al contratto sottoscritto a livello nazionale un paio di mesi fa, negozieranno infatti con il dirigente scolastico anche materie che prima esulavano dalla contrattazione d’istituto. Come i criteri per la ripartizione delle risorse del Fondo d’istituto e, per la prima volta, anche quelli relativi ai progetti nazionali e comunitari. Da concordare con i sindacati anche i criteri per l’attribuzione del Bonus ai docenti “migliori” e le modalità per l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione fuori dall’orario scolastico: il cosiddetto diritto alla disconnessione che non obbligherà più gli insegnanti a leggere circolari e messaggi anche nei giorni festivi o nelle ore notturne. Repubblica Palermo