La svolta di Berlusconi: “Accoglieremo in Parlamento gli esclusi del M5S”

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Silvio Berlusconi chiude alle larghe intese con il Partito democratico e dà appuntamento agli elettori alla prossima settimana, quando potrà rivelare il nome del candidato premier. “Su Matteo Renzi avevamo riposto delle speranze ma ci ha deluso”, ha detto il Cavaliere al Corriere.it, “Ha il merito di aver tagliato con i comunisti, ma poi con il governo ha portato l’Italia ad essere la maglia nera dell’Ue: Rispetto a noi ci sono molti più immigrati, disoccupati e debito in più“. In ogni caso per il leader di Forza Italia non ci sarà bisogno di accordi con altri partiti “perché sono convinto che avremo la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato e non credo che potremmo conciliare i loro programmi con i nostri“.

Silvio Berlusconi, leader di FI

Silvio Berlusconi, leader di FI

Per quanto riguarda la squadra di governo, Berlusconi ha spiegato che la prossima settimana annuncerà il candidato premier“Se fosse Tajani avremmo la possibilità di avere in Europa un peso molto considerevole da subito. Altri nomi non li vorrei consegnare nessuno al tritacarne mediatico“. La scelta del ministro dell’Economia sarà poi “una responsabilità comune” dei partiti della coalizione: “Serve una persona che conosca a fondo la realtà del Paese: avrà il compito molto importante per far ripartire il Paese. Penso che dovremo trovare un nome su cui tutti si sia d’accordo”. Mentre alla Giustizia serve “un avvocato o un magistrato non un manager o un professionista di materie esterne”. Ma non Niccolò Ghedini, suo difensore: “Non ci penserei mai e lui non accetterebbe mai”. Berlusconi apre però a espulsi e fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. “Non si dice mai di no a chi dice sottoscrivo il vostro programma“, ha sottolineato, “Incasserebbero poi l’indennità nella sua totalità anche se credo che non ne avremo bisogno perché avremo la maggioranza”. Nel programma c’è la riforma delle pensioni – anche se l’abolizione della legge Fornero “è una impuntatura della Lega” e basta “basta cambiare le cose che non vanno tenendo fermi i principi della legge”-. E poi uno “young act“, per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Che sarà il primo atto di un eventuale governo guidato dal centrodestra. IlGiornale