Paternò, ecco quando voteremo per eleggere sindaco e consiglieri

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Secondo fonti a Palermo, salterebbe maggio (le scorse elezioni Amministrative del 2012 si celebrarono giorno 6 e 7 maggio). La data in cui la Regione sarebbe orientata a fissare le prossime elezioni per l’elezione di sindaci e Consigli Comunali sarebbe quella della sola domenica 11 giugno.

elezioni-comunali

Le Elezioni Comunali 2017 si terranno in 127 comuni della regione Sicilia. Si voterà in ventidue comuni con popolazione legale superiore alla soglia dei 10.000 abitanti e per i quali viene applicato il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. In sintesi, i numeri delle elezioni nella regione sono i seguenti:

  • Comuni al voto: 127 su 390 comuni siciliani (32,6%)
  • Comuni >10.000 ab: 22 su 127 (17,3%)
  • Comuni ≤10.000 ab: 105 su 127 (82,7%)
  • Capoluoghi di provincia: 2

Come si vota con la nuova legge elettorale

Effetto trascinamento, sindaco eletto al primo turno col 40%, e un potere maggiore ai consiglieri comunali. E’ la nuova legge elettorale per l’elezione di sindaci e consigli comunali in Sicilia che è stata approvata nel caldo d’agosto dall’Assemblea Regionale Siciliana. Una norma che depotenzia, di fatto, la centralità dei sindaci, puntando sui consiglieri, o meglio, sulle coalizioni, per evitare fughe al governo dei 5 stelle, o di “one-man” della politica che la spuntano spesso ai ballottaggi, quando i faccia a faccia sono più importanti dei voti ai consiglieri. Con questa nuova legge elettorale, ad esempio, a Marsala Alberto Di Girolamo avrebbe vinto al primo turno, questo perchè viene prevista l’elezione del candidato sindaco già al primo turno se raggiunge il 40% dei voti. Questa novità viene introdotta per i comuni con più di 15 mila abitanti.

STOP BALLOTTAGGI
Addio al ballottaggio per i comuni con più di 15 mila abitanti nel caso in cui un candidato sindaco raggiunga il 40% dei voti (non più il 50% più uno)

EFFETTO TRASCINAMENTO
E’ stato introdotto di nuovo l’effetto trascinamento, ossia il voto dato alla lista o al candidato consigliere comunale andrà automaticamente anche al candidato sindaco. Questo però nel caso in cui non si esprime la preferenza per il candidato sindaco. Infatti rimane il voto disgiunto. L’elettore in sostanza può decidere di votare un candidato sindaco e una lista che sostiene un altro candidato sindaco. Ecco, l’effetto trascinamento è una delle creazioni dei partiti “storici”, Pd e Forza Italia, perchè dovrebbe proprio favorire i candidati primi cittadini sostenuti da ampie coalizioni e tanti candidati al consiglio comunale.

PREMIO DI MAGGIORANZA
Un candidato sindaco può essere eletto automaticamente al primo turno se raggiunge il 40% dei consensi. Ma rischia di non avere la maggioranza in consiglio comunale. Questo può succedere se le liste che lo sostengono non dovessero raggiungere il 40% dei voti. In caso contrario i seggi vengono assegnati con il sistema proporzionale tra tutte le liste. Nel ballottaggio il premio va al candidato sindaco vincente, tranne se le liste che sostengono il candidato avversario sconfitto riuscissero a raggiungere il 50% delle preferenze al primo turno.

LA SFIDUCIA AL SINDACO
Se le precedenti novità non bastano a depotenziare il ruolo del primo cittadino ecco che arriva la sfiducia al sindaco. In sostanza se il 60% dei consiglieri comunali dei comuni con più di 15 mila abitanti decidono di sfiduciare il primo cittadino questo torna a casa. Prima serviva il 65% dei voti in consiglio comunale. Nei consigli comunali delle città con meno di 15 mila abitanti resta tutto per com’è: il sindaco viene sfiduciato con i due terzi dei voti dei consiglieri.

DOPPIA PREFERENZA
Dopo una battaglia in aula tra maggioranza e 5 Stelle rimane la doppia preferenza di genere. Ossia la possibilità di esprimere due voti a due candidati della stessa lista di cui almeno uno deve essere di sesso femminile.

MANDATI INFINITI
Il movimento 5 Stelle aveva provato a introdurre il limite di due mandati per i consiglieri comunali. Una proposta bocciata. Ci si potrà continuare a candidarsi a vita. Se fosse passata questa norma non ci sarebbero stati gli Sturiano, i Vinci, i Pino Milazzo, i Michele Gandolfo, e tutti gli altri appassionati di Sala delle Lapidi a Marsala, per fare qualche esempio.