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Paola Turci
Era il 1993 e dietro lo ‘Stato di calma apparente’ di Paola Turci c’erano 13 interventi sul volto, di cui 12 sull’occhio, e 100 punti. Perché quell’anno, sulla Salerno-Reggio Calabria, mentre stava raggiungendo una tappa di un concerto, la sua auto sbanda. Di quell’incidente che le ha cambiato la vita, la cantante è tornata a parlarne 22 anni dopo a ‘Matrix’. Pronta per una nuova tournée – parte a giugno il tour estivo durante il quale l’artista presenterà l’ultimo disco ‘Io sono’ facendo tappa in alcune delle location più suggestive d’Italia, da Villa Ada a Roma al Parco del Cavaticcio a Bologna – Paola Turci ha raccontato di aver capito in questi anni che “una cicatrice, più ne parli e più sparisce”.
“Andavo a 80 all’ora, poi il crash e la macchina si è accartocciata e mi è venuto tutto addosso” ha ricordato. Nel 1993, ha aggiunto, “stavo studiando teatro, avevo fatto anche provini con Ettore Scola“, poi l’incidente ed “è stato un sogno che si è interrotto”. Ora, ha proseguito, “lavoro su me stessa e mostro i miei difetti in un libro per liberarmi di questa paura che avevo di mostrare la parte più fragile di me”. In questi anni, ha concluso, “tutti gli occhi degli altri erano perfetti e per me era straordinaria questa normalità”. Come quella che oggi, finalmente, ha trovato anche lei. AdnKronos
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