L’aborto è una carie?

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dentistadi Giuliano Guzzo

Secondo Roberto Saviano, l’«aborto non è un omicidio». Questa l’affermazione con cui lo scrittore partenopeo, ieri, ha esordito in un post su Facebook nel corso del quale ha poi ricordato che «abortire è un diritto spesso negato», «un diritto acquisito da difendere a tutti i costi» e che dovremmo tutti «studiare cosa accade in Brasile» con riferimento «alle morti dovute agli aborti clandestini». Su quest’ultimo punto, debbo dire che il Nostro sfonda una porta aperta. A proposito di morti «dovute agli aborti clandestini», sarebbe difatti molto utile andarsi a studiare cosa si diceva in Italia prima della Legge 194, ossia che ogni anno morivano circa 20.000 donne.

Peccato che l’Annuario Statistico del 1974 quantificasse le donne in età feconda (dai 15 ai 45 anni) decedute nell’anno 1972, prima cioè della legalizzazione dell’aborto, in 15.116 e spiegasse come le morti riconducibili a dinamiche legate alla gravidanza o parto fossero 409: sempre troppe, intendiamoci. Tuttavia, inutile negarlo, un numero svariate decine di volte più contenuto di quello propagandato dagli abortisti per terrorizzare gli Italiani sull’emergenza degli aborti clandestini, pure quelli stimati – tanto per cambiare – abbondando alla grande con gli zeri. Ma fermiamoci qui, per oggi, con le scomode verità (o post verità, fate voi) di cui è vietato parlare.

E torniamo all’autore di Gomorra, secondo cui «aborto non è un omicidio». Mettiamo che abbia ragione. Ma allora l’aborto che cos’è? Una forma di diarrea? Una specie di varicella? Una carie? Non è polemica, ma curiosità. Troppo comodo, infatti – specie con un tema così serio –, ripiegare su una negazione e poi, zac, tagliare la corda. Se qualcuno è convinto che l’aborto non sia un omicidio, allora dica cosa è in realtà. Perché già da troppi anni ci si occupa del tema dell’aborto senza però parlare dell’aborto, virando furbescamente sui diritti della donna, sull’autodeterminazione e sull’obiezione di coscienza bistrattando chi, molto semplicemente, vorrebbe capire quale sia esattamente l’argomento di cui si sta parlando.