Imbarazzante, deprimente. Non ci sono parole per descrivere la situazione. Lo abbiamo detto più volte: sull’ospedale di Paternò l’amministrazione comunale a Paternò ha dimostrato tutta la sua inconsistenza istituzionale e politica agli occhi del governo regionale, che già da diverso tempo – sulla questione Sanità – ha un riferimento differente dall’amministrazione. Il comitato civico “…per l’ospedale di Paternò” si è rivelato cartina di tornasole della incompetenza più manifesta della storia di questa città. Un’anomalia. Una vergogna. Se torniamo indietro, ricordiamo con stupore l’audizione in commissione regionale Sanità, ottenuta dall’amministrazione retta da Mauro Mangano per intervento dell’on. Gino Ioppolo, del gruppo Musumeci-Forza Italia. Poi il vertice del costituito comitato civico suddetto, successivamente la raccolta firme che ha messo insieme molte migliaia di adesioni contro la chiusura di reparti fondamentali del nostro nosocomio. A quel vertice parlarono i politici, certo, ma a quell’incontro i politici non avrebbero mai preso parte se dei semplici cittadini non si fossero organizzati liberamente a difesa del nostro presidio. Poi la visita dell’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, e del presidente della commissione Di Giacomo direttamente a Paternò in consiglio comunale. Un tripudio di passerebbe, in realtà è stato un palleggiare le responsabilità che sono di tutti, destra e sinistra. Alla fine, l’altroieri, un ulteriore incontro a Paternò. Il presidente della commissione Sanità regionale, Di Giacomo, chiede di incontrare non l’amministrazione comunale (il sindaco Mangano è del Pd, lo stesso partito del presidente della Regione), ma il comitato civico “…per l’ospedale di Paternò”. E’ stato il comitato a rintracciare sindaco e presidente del consiglio comunale, avvisandoli dell’incontro. Un incontro che non si è tenuto né a Palazzo Alessi né a Palazzo di Città, ma al Bar Lo Faro. Avete capito bene: le sorti del nostro ospedale sono state decise dentro la saletta di un bar pubblico. E sono state decise non per merito di questa amministrazione, ma per l’audacia di giovani e meno giovani (anche ex politici) che hanno inteso difendere a tutti i costi una causa importante come quella del SS. Salvatore.
Si è parlato dei lavori, dei possibili aggiustamenti migliorativi da apportare alla bozza di piano sanitario, all’attenzione della commissione sanità all’Ars. Con una sola parola l’incontro tenutosi a Paternò, con il presidente della commissione sanità dell’Ars, Giuseppe Di Giacomo, può definirsi positivo. Ribadiamo: se sono stati raggiunti dei risultati e se altri se ne raggiungeranno, non sarà stato merito della politica paternese.
Andrea Di Bella