Sicilia, respinta sfiducia a Rosario Crocetta. Ncd vota con la maggioranza

Sharing is caring!

PALERMO 23.07.2015 - CROCETTA IN AULA ALL'ARS DOPO IL CASO TUTINO © STUDIO CAMERA/FRANCO LANNINO

Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana

L’Assemblea regionale ha bocciato a (larga) maggioranza la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Rosario Crocetta. Su 80 deputati al voto, in 50 si sono opposti all’atto d’accusa contro il governatore e contro, a dire il vero, l’intera maggioranza, più volte attaccata dai deputati di opposizione (grillini e parlamentari di centrodestra) che hanno firmato l’atto parlamentare. In 28 hanno votato a favore della mozione. Ha votato per la sfiducia anche il Cantiere popolare che non ha firmato la mozione. “Avrei preferito – ha detto il capogruppo Cordaro – che fosse il centrodestra a presentarla. Ma non si può che votare a favore della sfiduca a un un governo come questo”. Non sono mancate le accuse anche a singoli assessori del governo, come Alessandro Baccei, definito dallo stesso Cordaro “un ragioniere mandato qui per fare pulizia etnica”.

Tra i deputati che hanno votato in difesa di Crocetta, anche gli uomini dell’Ncd di Angelino Alfano. Con una eccezione non da poco: Pietro Alongi infatti ha deciso di astenersi. Il deputato palermitano è tra quelli più vicina all’ex presidente del Senato Renato Schifani. Una scelta, quella dell’astensione, che potrebbe segnare una tensione interna all’Ncd di Sicilia. Che però con la maggior parte dei parlamentari presenti in Aula oggi ha sostanzialmente ufficializzato il proprio ingresso tra le fila della maggioranza. Un “passaggio”, del resto già chiaro in occasione dell’intervento del capogruppo Udc Mimmo Turano: “Oggi parlo a nome dell’intergruppo di Alleanza popolare. Inizia una nuova esperienza”. Contrari alla sfiducia, almeno stando agli interventi in Aula, anche gli uomini dell’Mpa: “Questa – ha detto il capogruppo Di Mauro – è solo una iniziativa demagogica che non porta a nulla”. Ma sia il deputato agrigentino che Toti Lombardo, il figlio dell’ex presidente Raffaele, si sono astenuti.