La miccia riaccesa dal sindaco di Paternò Mauro Mangano a proposito di addizionale Irpef ha scosso la politica cittadina in ogni suo ordine e grado. Da una parte i fedelissimi del primo cittadino, che tornano a parlare di un raddoppio dell’addizionale dallo 0,4 allo 0,8%. Dall’altra parte l’opposizione che, dopo essere riusciti a centrare l’obiettivo di mettere in minoranza l’amministrazione proprio sull’Irpef stabilendo il dimezzamento dallo 0,8 allo 0,4%, si trova costretta a formulare iniziative consiliari mirate ad ulteriori modifiche per le aliquote di Imu agricola ed Imu altri fabbricati, anche su indicazione di un movimento politico nato recentemente e composto da ex consiglieri comunali non eletti e personaggi riconducibili ognuno ai consiglieri comunali proponenti l’iniziativa in Assise. All’ipotesi di rialzamento dell’addizionale Irpef, risponde ancora l’ex candidato sindaco Nino Naso, che con un comunicato dichiara: “Abbiamo iniziato una raccolta di firme promossa dal sottoscritto e da numerosissimi amici, che costituiti in un comitato spontaneo hanno raccolto circa 6 mila sottoscrizioni presentando una proposta di delibera per l’abolizione dell’addizionale comunale IRPEF. Finalmente, dopo varie vicissitudini, la proposta di delibera è approdata in Consiglio e grazie anche al senso di responsabilità di alcuni consiglieri viene votata la riduzione dallo 0,8 allo 0,4 per cento dell’addizionale IRPEF. Da notare che la tassa è rimasta ed è comunque raddoppiata rispetto allo 0,2% imposta dalla precedente amministrazione. Malgrado ciò Mangano non è ancora contento e, colpo di scena, vuole riportare la tassa di nuovo allo 0,8%. Dopo essere stato smascherato nelle sue bugie per un inesistente dissesto finanziario, peraltro smentito dal presidente del consiglio Laura Bottino, dal primo capogruppo del Pd Giancarlo Ciatto, dall’attuale capogruppo democratico Ignazio Messina e quindi dalla sua stessa maggioranza, come può ignorare il grido di 6 mila cittadini? Mi chiedo chi rappresenta ancora questo sindaco”.