SEGNI DEI TEMPI – Non bisogna abusare della parola “amore”

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amore_mammaLa Parola di Dio della VI domenica di Pasqua, si fonda su una realtà fondamentale per l’uomo che è quella dell’amore. Gesù ci indica l’Amore più grande e sorgivo che è l’Amore di Dio rivelato da Gesù stesso con il dono pasquale della sua vita e donato per mezzo dello Spirito Santo. Nello stesso tempo ci invita a rimanere in questo Amore: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9). Il verbo “rimanere” o “dimorare” è usato più volte nel vangelo di Giovanni ed esprime continuità e profondità di rapporto contro la tendenza alla superficialità, emotività o all’usa e getta così prevalente nei rapporti oggi. Siamo invitati ad avere con il Signore una relazione di affetto e di amore, a lasciarci amare per essere figli di Dio e diventare capaci di portare frutto, di amare i fratelli con lo stesso amore: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15, 12). Certo, amare come Gesù ama non è facile: vuol dire avere uno stile di amore vero, altruistico, non possessivo, che si dà fino alla morte come ha fatto Gesù. Oggi si abusa molto nell’usare la parola amore, mentre credo che bisogna usarla con parsimonia e pudore perché il vero amore costa sacrificio, ma dona salvezza e gioia in chi ama come in chi è amato e il Signore vuole la nostra gioia, la nostra felicità vera e duratura, non la soddisfazione, il piacere momentaneo che viene dalla gratificazione dei nostri bisogni passeggeri o attrazioni effimere. Non ci resta, dunque, che lasciarci amare e amare perché in questo sta il segreto della felicità. Questo messaggio di vita ci viene confermato da due eventi coincidenti con questa giornata: il primo è la memoria del martirio dei tre santi fratelli Alfio, Filadelfo e Cirino, un luminoso esempio di amore per il Signore e di amore fraterno che ha portato i tre giovinetti a dare la propria vita per un Amore più grande e diventando conforto, sostegno, aiuto, per i fedeli che a loro affidano le proprie preghiere. L’altro evento è la festa della mamma che ci ricorda come l’amore di una madre è l’immagine più concreta e reale, più forte e incisiva che c’è dell’Amore di Dio. Dio stesso per dirci quanto ci ama non ha potuto far altro che indicare l’amore materno (vd. Is 49, 14-15) . Nelle mamme che generano la vita e danno la loro vita per i figli, impariamo cosa vuol dire essere amati e amare con la nostra vita i fratelli, per colmare il loro e il nostro cuore di gioia e di pace. Auguri a tutte le mamme.

Padre Salvatore Alì

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