SEGNI DEI TEMPI – Il senso del Lunedì dell’Angelo

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Il lunedì dopo Pasqua è chiamato “lunedì dell’angelo” in ricordo di quella figura angelica che, come ci dicono i vangeli, le donne trovano nella tomba vuota di Gesù e annunzia loro l’evento stupendo della risurrezione. Ma è un giorno di festa e di convivialità vissuto normalmente con la famiglia. Mi piace soffermarmi proprio su questo aspetto tanto caro a tutti. C’è da chiedersi perché dopo aver celebrato la Pasqua l’uomo sente la necessità di riunirsi con i propri fratelli e fare festa? Perché la fraternità è il frutto della Pasqua di Cristo che, con la sua morte e resurrezione, ha sconfitto il peccato che separava l’uomo da Dio, l’uomo da se stesso, l’uomo dai suoi fratelli. Egli ha abbattuto il muro di divisione tra gli uomini e ha ristabilito la pace, cominciando a tessere la rete della fraternità. Credo che in questo momento storico, occorre rigenerare la realtà della fraternità, così come era vissuta nelle primitive comunità cristiane. Non ci può essere, infatti, una vera comunione e un impegno per il bene comune e la giustizia sociale, senza l’asse della fraternità e della condivisione. Senza un reale e sentito condividere non esiste comunità, ecclesiale o civile che sia: esiste solo un insieme di individui chiusi nel proprio egoismo. La Pasqua ha fatto esplodere nel mondo la novità del dialogo e della relazione, novità che per noi cristiani è diventata una responsabilità: «Da come vi amerete, vi riconosceranno» (Gv 13,35). Ecco perché non possiamo rinchiuderci nel nostro privato, nel nostro gruppo, nella nostra città, ma occuparci del bene comune; prenderci cura delle sorti dell’uomo e dei luoghi dove l’uomo vive. Come ha detto Papa Francesco nell’omelia del 1° gennaio dello scorso anno: “Solo la fraternità può garantire una pace duratura e per tutti; può sconfiggere la povertà innescando una fraternità nell’economia, può inoltre spegnere la guerra; sconfiggere la corruzione e la criminalità. La fraternità aiuta a custodire e a curare la natura, facendo sorgere nuovi stili di vita più sobri e più rispettosi del creato”. Buona pasquetta a tutti e quella fraternità e comunione che oggi viviamo, possa diventare l’anima della nostra vita e delle nostre relazioni.

Padre Salvatore Alì