SEGNI DEI TEMPI – Il possesso delle cose e il valore di Dio

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In Giovanni 8, 58 Gesù rispondendo ai giudei dice: “In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io sono”. L’evangelista annota che a queste parole raccolsero delle pietre per gettarle a Gesù. “Io sono”: due parole pesanti come pietre, che ci interrogano nel profondo facendoci chiedere che posto occupa Gesù nel nostro cuore e nella nostra vita. Il dramma dell’uomo sta nel perdere le priorità nella scala dei valori per cui, se si dà valore assoluto al possesso delle cose, al proprio prestigio e tornaconto personale – e la politica quotidianamente ci da esempio di ciò – , a ciò che può essere importante ma non essenziale, si perde la sapienza del cuore e il senso della vita. Per questo Gesù ci ricorda che solo Dio può e deve avere il primato. È Lui il primo e indispensabile valore e in Lui anche la persona umana acquista la sua centralità, traducendosi tutto ciò in socialità e solidarietà. Siamo alla soglia della passione di Gesù e al limitare della settimana santa, ciascuno di noi abbia il coraggio di fare ordine nella propria vita, rimettendo in ordine i valori in cui crediamo e facciamo fiorire nella nostra vita e negli ambienti in cui viviamo quella solidarietà che genera socialità e comunione tra gli uomini e che, come ha ricordato di recente Papa Francesco, sono gli unici modelli che si oppongono al “dio-profitto”.

Padre Salvatore Alì