Caos in Forza Italia. Biancofiore: “Lotta di potere tra incapaci”

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biancofiore

Onorevole Biancofiore, che succede? È furente
«È allucinante. Hanno convocato un comitato di presidenza ristretto. Un comitatino. Ma vorrei proprio sapere chi è quel genio, o quei geni, che in un momento del genere, col partito ridotto così, ha preso una decisione così folle. Hanno lasciato fuori me, che sono in Forza Italia dal ’94, ma non ne faccio una questione mia. Come si fa a lasciare fuori Antonio Martino, Elena Centemero…»

Lo avrà deciso Berlusconi
«Macché. Non so chi l’abbia deciso ma qualcuno di quei consiglieri che continuano a dargli consigli sbagliati».

Chi? Il cerchio magico?
«A parte che ormai è un ottagono magico…».

Ottagono? In che senso?
«Che sono sette o otto, ma mi faccia parlare. Ormai il partito è diviso in tre califfati, l’ho detto anche a Berlusconi che mi ha dato ragione. Primo califfato, l’ottagono magico. Secondo califfato, chi tiene il partito. Terzo califfato, i vertici dei gruppi parlamentari. Ma poi è tutto un casino, perché ci sono guerre civili all’interno degli stessi califfati».

Mamma mia…
«È una lotta di potere allucinante. Inaccettabile. Condotta da gente che dal 2008 ha perso otto milioni di voti. Degli incapaci».

Dunque lei sta con Fitto!
«Fitto ha le sue ragioni. Io dico che bisognerebbe convocare un congresso ed eleggere un direttorio, o comunque una classe dirigente che sostituisca…».

Perdoni, onorevole. Un congresso non lo avete mai fatto, se non quello farlocco di fondazione del Pdl
«No, no, ne abbiamo fatti. Me ne ricordo uno importantissimo nel ’98…».

Nel ’98? Diciassette anni fa!
«E allora sì, c’è anche questo da dire: non si fanno mai congressi. Questo partito ha un bisogno drammatico di democrazia».

Lo dica a Berlusconi
«La colpa non è di Berlusconi, ma di chi gli sta attorno. Gente doppia, tripla, con venti facce, che gli dicono una cosa davanti e un’altra dietro, che lo inducono in errore».

Si contenga: sta descrivendo un alloccone
«Eh no, alloccone no. È come tutti i grandi uomini che si circondano di consiglieri e poi capita, e purtroppo capita spesso, che i consiglieri siano infedeli. Se ne deve liberare!».

Faccia i nomi. Verdini?
«Sì, ma non è una questione di nomi? Tutti, tutti quelli che hanno un ruolo. Ma le pare normale che chi circonda Berlusconi non abbia mai preso un voto in vita sua? Da che cosa deriva tanta autorità?».

Anche Brunetta?
«Io dico, e l’ho detto anche a lui, che sarebbe stato molto meglio se fosse stato eletto dai parlamentari anziché nominato dall’alto. Come tutti. Questo è un partito di nominati, che siede in un Parlamento di nominati, che non fa mai un congresso. Ma insomma!».

Non lo farete mai il congresso
«Invece sono convinta che Berlusconi lo farà, perché rimane il più intelligente, il più grande, e lui sa benissimo che i nostri iscritti eleggerebbero una classe dirigente migliore, migliore anche di quella che sceglierebbe il nostro Silvio».

(Mattia Feltri per La Stampa)

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