Le politiche sui parcheggi adottate dal sindaco di Catania, Enrico Trantino, continuano a dividere l’opinione pubblica, ma con un evidente squilibrio: la maggioranza dei cittadini le boccia senza appello. Secondo un sondaggio lanciato dal sito qtsicilia.info, il 76% dei partecipanti ha espresso un giudizio negativo sulle misure adottate, contro un esiguo 24% di favorevoli. Un risultato che sottolinea il crescente malcontento nei confronti della gestione della mobilità urbana.
Se da un lato si riconosce la necessità di contrastare la sosta selvaggia e migliorare la viabilità, dall’altro la realtà quotidiana racconta una città sempre più nel caos, con pochi parcheggi disponibili e migliaia di automobilisti esasperati. Ogni giorno circa 250mila auto provenienti dall’hinterland metropolitano si riversano su Catania, trovandosi di fronte a una cronica carenza di posti auto.
L’amministrazione ha recentemente intensificato i controlli affidando ai dipendenti AMTS il compito di sanzionare le soste irregolari. L’iniziativa ha generato forti tensioni, culminate in un episodio drammatico: un agente della polizia municipale ha avuto un infarto dopo essere stato coinvolto nelle proteste di alcuni automobilisti multati.
Trantino ha replicato via social, invitando i cittadini a prendersela con lui e non con gli agenti che fanno rispettare le regole. Tuttavia, il problema principale rimane la mancanza di soluzioni strutturali, come i parcheggi multipiano interrati, che l’amministrazione avrebbe potuto realizzare in project financing, senza gravare sulle casse comunali. Invece, i progetti esistenti sono fermi da anni senza una spiegazione convincente.
Il sindaco insiste sulla necessità di un cambiamento culturale, ma i cittadini fanno notare che una città moderna e vivibile non si costruisce solo con le multe e la chiusura del centro storico al traffico, ma con una strategia integrata che garantisca anche parcheggi regolari e accessibili.
Il sondaggio di qtsicilia.info, pur non avendo valore scientifico, ha raccolto 6.014 risposte uniche, dimostrando un’ampia partecipazione e una bocciatura netta della politica adottata. Un segnale che Trantino non potrà ignorare a lungo.