Dall’8 luglio ad oggi sono trascorsi quattro giorni. Quattro giorni di silenzio da parte dell’Amministrazione Comunale paternese ed in particolare da parte dell’assessore alla Legalità Pippo Torrisi, che proprio lo scorso 8 luglio durante una seduta importante del Consiglio Comunale a Paternò, in risposta all’esposizione da parte del capogruppo di Fratelli d’Italia Alfio Virgolini di una Mozione sulla Legalità, l’assessore Torrisi si è lasciato andare ad una replica lunga ed articolata, molto politica (pur sottolineando – il Torrisi – di essere stato scelto dal sindaco, lui insieme agli altri suoi colleghi che siedono in Giunta, proprio per la sua non appartenenza partitica: dunque, un assessore cosiddetto “tecnico”). Torrisi ha avuto modo di sferrare un attacco senza precedenti ai capo settore dell’Ente Comunale, a suo dire i veri detentori del potere all’interno del Municipio, derubricando di contro le prerogative assessoriali con queste parole: “Gli assessori? Sono semplici collaboratori del sindaco…”. E già la prima incredulità.
Ma le parole che più hanno suscitato indignazione sono state le seguenti: “Non è possibile che a Paternò vi siano lavori pubblici che non vengono completati o che vengano incrementati da importi non dovuti”. Da fonti informative che riteniamo qualificate, apprendiamo oggi che l’assessore è stato nell’immediatezza raggiunto da diversi tentativi di approccio da parte di operatori della comunicazione della città e del territorio. In un caso specifico di cui abbiamo appreso, pare che l’assessore abbia tergiversato rispondendo con un “Vi faccio sapere”, sparendo nei giorni successivi, trincerandosi dietro un imbarazzante (e forse imbarazzato) silenzio. Alle parole dell’assessore Torrisi è subito seguita una presa di posizione dura del nostro giornale, come di alcuni (pochi) altri. Nessuna reazione di nessun tipo da parte dei telegiornali locali e dunque dei giornalisti nella loro interezza, che di fronte all’episodio in oggetto avrebbero dovuto mettere i puntini sulle “i”, ignorando invece bellamente la questione. Così come hanno serenamente ignorato la vicenda tutte le opposizioni che siedono in Consiglio Comunale, quest’ultimo forse un fatto ancor più grave delle stesse parole dell’assessore.
Noi, dopo il nostro servizio di giorno 9 luglio in cui abbiamo chiesto (ignorati) che l’assessore riferisse in Consiglio Comunale su quanto pronunciato, pubblicazione a cui è seguita la presa di posizione pubblica del Partito Democratico che ha chiesto che l’assessore riferisse non solo in Consiglio ma anche alla Procura della Repubblica, ci spingiamo oltre quel che si vede, si ascolta e si legge. Dunque, chiediamo ancora: “contro” chi è stato mosso veramente l’attacco dell’assessore alla Legalità del Comune di Paternò Pippo Torrisi? L’assessore parla testualmente di “…Lavori Pubblici incrementati da importi non dovuti”. Bene. Chi detiene la delega ai Lavori Pubblici del Comune di Paternò oggi? Nessuno. Cioè dire che la delega assessoriale forse più importante, è rimasta nelle mani del sindaco Nino Naso, non avendola distribuita in fase di assegnazione delle deleghe durante l’ultimo rimpasto di Giunta. Morale della favola: si potrebbe dire che l’attacco di Torrisi sarebbe in realtà mosso nei confronti del sindaco, che detiene ad interim anche la delega ai Lavori Pubblici. Le avevamo lette tutte, le avevamo viste tutte (ed altre ne leggeremo e ne vedremo molto presto), ma un assessore di opposizione mai. Torrisi, se dovesse trovare il tempo e la voglia, essendo anche assessore alla Trasparenza e ai Rapporti con il Consiglio Comunale, riferisca anche su questo, chiarendo se nel suo mirino – oltre che ai capo Unità Operativa dell’Ente Comunale – vi è anche il primo cittadino in quanto detentore della delega ai Lavori Pubblici.