Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a due provvedimenti sulla sanità. Si tratta di un decreto legge con “misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie” e di un disegno di legge con “misure di garanzia sulle prestazioni sanitarie”. Nel disegno di legge vengono convogliati gli aspetti più operativi che necessitano di una copertura finanziaria. “Da quello che posso esprimere a titolo personale, come assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna, si tratta di un decreto ancora privo di coperture finanziarie e molto astratto”, ha detto Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute in sede di Conferenza delle Regioni. La premier Giorgia Meloni, in Cdm, ha tenuto anche “un’informativa sui flussi d’ingresso degli stranieri per motivi di lavoro”: “Arrivi illegali abbattuti del 60%, ma dal monitoraggio dati allarmanti”, ha detto.
Il ministro della Salute Schillaci ha parlato anche in una conferenza stampa dopo il Cdm. “Non è più accettabile che in tante realtà ci siano liste chiuse, devono rimanere sempre aperte, il singolo professionista non deve fare più prestazioni in intramoenia che prestazioni pubbliche: da monitoraggi a campione risulta drammaticamente che si fanno anche 9 prestazioni nel pubblico rispetto a 90 in intramoenia”, ha detto. “Dal primo gennaio 2025 sarà abolito il tetto di spesa per il personale sanitario”, ha annunciato. Ha anche confermato l’estensione degli orari per le viste diagnostiche e specialistiche di sabato e domenica. “Andrà ricordato agli assistiti, due giorni lavorativi prima di effettuare la prestazione, l’appuntamento e verrà chiesta la conferma o la cancellazione della prenotazione diffusa anche da modalità da remoto. Questo sicuramente andrà a incidere soprattutto sulla gestione delle patologie cronico degenerative e sulle patologie oncologiche. E terrà conto anche di quanto avviene nei percorsi terapeutici assistenziali con dei percorsi dedicati”, ha detto ancora il ministro.